Quasi cinquant’anni passati nelle categorie minori. La prima serie D, per un club fondato nel 1922, arriva addirittura nel ’68, la prima stagione tra i professionisti nel 1984, la prima esperienza in C1 nel 2006. La storica promozione in B la regala Massimiliano Allegri che, nel 2008, costruisce un vero e proprio capolavoro in Emilia e consente ai neroverdi di affacciarsi per la prima volta al grande calcio.
E’ il Sassuolo dei miracoli, ambiziosa società che ha catapultato in un palcoscenico impronosticabile solo pochi anni fa una cittadina di 40.000 abitanti che, adesso, culla addirittura il sogno di visitare San Siro nella prossima stagione.
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NEROVERDI AI RAGGI X
PUNTI DI FORZA: Concedere al Sassuolo spazi nei quali infilarsi equivale ad un suicidio. Ne sa qualcosa Ivo Iaconi, surclassato da Pioli nella gara d’andata. Attenzione tattica, esplosività fisica e rapidità nel palleggio, pressing, un convincente mix di gioventù ed esperienza, sacrificio di un gruppo di calciatori che sta facendo della coralità nelle due fasi di gioco la propria virtù. Queste le armi attraverso le quali i neroverdi stanno costruendo il sogno promozione, esaltate da un modulo ed una impostazione tattica creati “ad hoc” sulle qualità dell’organico a disposizione. Il Sassuolo non conosce rifiuta l’orizzontalità della manovra: attende, difende da squadra e poi riparte facendo della giocata in verticale il coltello con il quale trafigge le difese avversarie. La qualità del gioco non farà innamorare gli esteti del calcio, certamente farà impazzire gli amanti del contropiede, fondamentale nel quale i neroverdi sono esemplari.
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PUNTI DEBOLI: Bello, bellissimo il Sassuolo quando può agire secondo il copione ideale, una squadra normale, per certi versi abordabile se affrontata con rispetto. Quando la squadra di Pioli affronta un avversario che non ha la presunzione di voler a tutti i costi far la partita e le cede l’iniziativa, sbanda. I neroverdi non riescono ad esser allo stesso modo pungenti quando devono tenere il pallino del gioco. Un mistero? Nient’affatto. Perchè se il Sassuolo non può sviluppare la propria manovra su binari favorevoli incontra parecchie difficoltà nel dovere attaccare le difese schierate. Possesso palla prolungato nell’attesa di un varco, ricerca continua delle fasce per allargare le maglie avversarie: caratteristiche assenti nel DNA di un Sassuolo che, in questi casi, soffre la mancanza di un centravanti di riferimento.
Gianpiero Versace
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