Molto più fresco, molto più squadra, molto più tutto. E’ l’Unicusano Fondi rispetto alla Reggina, in un confronto impari fin dall’avvio. Padroni di casa e del gioco, i laziali anestetizzano gli amaranto gestendo a proprio piacimento il ritmo, facendo leva su una migliore condizione atletica e su un amalgama sconosciuto al momento agli uomini di Zeman. Di Calderini, Albadoro (su rigore) e D’Agostino le marcature laziali, Gianola firma il gol della bandiera calabrese.
Squadre a specchio con i rispettivi 4-3-3 ed uguale disposizione che esalta la maggiore caratura attuale dei rossoblu. Farraginosa la manovra amaranto, ma è in fase di non possesso che emergono le lacune maggiori. Interessante la volontà ad inizio azione avversaria di aggredire alto il pallone ma in mancanza dei corretti tempi di gioco il principio si rivela quasi mai efficace e così, saltato il primo pressing, si aprono praterie per un Fondi abile a sfruttarle.
Il primo lampo della gara è amaranto e nasce dai piedi di De Francesco che pesca Bangu solo davanti all’ex portiere amaranto Baiocco, alle spalle della difesa avversaria ma in posizione irregolare secondo l’assistente. E’ solo un’illusione perchè l’Unicusano prende le redini dell’incontro e mette alle corde la Reggina. Il vantaggio arriva quasi subito quando l’ex Cosenza e Catania Calderini evidenzia tutte le difficoltà di questo inizio stagione di De Bode, distantissimo nella marcatura su di lui. Si precipita nella chiusura il capitano amaranto che viene irriso da una finta che lo manda a terra con l’attaccante laziale libero di scaraventare in rete il pallone del vantaggio.
Non c’è una reazione di squadra. La catena di sinistra formata da Porcino, De Francesco e Carpentieri non riesce a mettere insieme una singola giocata. Molto più attivo Cane sulla fascia opposta che trova in un unico caso la collaborazione di Oggiano, ma rischia di esser decisiva. L’esterno d’attacco sardo si accende e libera un mancino destinato all’incrocio dei pali che chiama Baiocco ad un intervento semplicemente miracoloso.
Non c’è tempo per riprendere fiducia, tuttavia, in casa amaranto perché due minuti più tardi Sala raccoglie il secondo pallone dalla sua rete. Porcino si fa sorprendere alle spalle da Tiscione, che già lo stava facendo dannare. L’ex Valle Grecanica gli passa davanti, penetra in area e va giù. L’arbitro ravvisa un rigore discutibile, guadagnato con grande mestiere. Dal penalty Albadoro non sbaglia e legittima la superiorità oggettiva dimostrata dall’Unicusano nei primi 45′ di questo campionato assolutamente da dimenticare per gli uomini di Zeman.
L’intervallo però non sembra cambiare l’inerzia della gara. Pronti, via e il Fondi sfiora il 3-0 con una girata di Albadoro sulla quale è bravissimo Sala. Ad un passo dal precipizio, la Reggina deve affidarsi ai suoi uomini di esperienza. E’ Botta a dare la scossa con una conclusione dai 25 metri che sbatte sulla traversa e successivamente incoccia sul corpo di Baiocco: la carambola frutta il corner che permette alla Reggina di accorciare. La difesa a zona del Fondi non tiene, Gianola ha il tempo per saltare e far valere le sue doti aeree. E’ 2-1, con 40′ da giocare.
A distanza di pochi minuti una dall’altra le due mosse di Zeman: Lancia rileva un impalpabile Carpentieri, Botta esaurisce le forze e viene sostituito da Forgione. E’ ancora Tiscione, però, a movimentare il match con una splendida girata al volo che trova pronto e reattivo Sala a difesa del proprio palo. C’è volontà , da parte della Reggina, ma continua a latitare la fluidità di gioco. A sfiorare il gol con insistenza è il Fondi, questa volta Sala è super su una conclusione di eleganza e potenza di D’Agostino.
Per la volata finale, entrambe le squadre devono pescare dalle energie nervose, esaurite quelle fisiche com’è normale che sia al termine d’agosto. La chance per la Reggina arriva al termine di una bella combinazione di squadra innescata dall’asse De Francesco-Coralli: prima Oggiano svirgola la ottima posizione, poi la palla finisce sul destro di Forgione; c’è la potenza, manca la precisione, palla alta quel tanto che basta per risparmiare Baiocco.
La partita di fatto finisce lì. Zeman non fa in tempo a lanciare Bianchimano per Bangu passando al 4-2-4 che il Fondi arrotonda sul 3-1 sfruttando l’ennesimo contropiede. E’ D’Agostino a convergere da sinistra e spedire il pallone, complice una deviazione, in fondo al sacco. Se il migliore in campo della squadra dello Stretto è di gran lunga il portiere il risultato, bisogna dirlo, per quanto espresso dalle squadre non fa una piega. Il Fondi, oggi, è superiore ad una Reggina.
Urge un salto di qualità atletico e tattico, e magari qualche nuovo arrivo: domenica al Granillo c’è la gara dell’anno.
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