Storie di destini incrociati. Storie di un pallone rotondo. Storie che si intersecano avvolte dalle speranze dell’estate a premessa della imminente stagione sportiva. Storie di uomini, di ragazzi, di allenatori e calciatori, di presidenti e dirigenti, di tifosi, genitori e figli.
“Zeman”, un cognome che non ha bisogno di presentazioni, icona del calcio italiano; “Karel”, erede di Zdenek e non solo dal punto di vista biologico. Un credo calcistico comune e l’intento di continuare la tradizione di famiglia. Quella “Zemanlandia” da spellarsi le mani che o si ama oppure si odia; da Foggia a Pescara, da Signori, Baiano e Francioso ad Insigne, Immobile e Verratti. Una storia che si spera possa accostarsi ai colori amaranto nell’immediato futuro.
Già, Karel Zeman. Il suo destino attuale si incrocia con quello di un attaccante che in riva allo Stretto, nell’ultima stagione, si è saputo fare apprezzare a suon di gol. Si tratta di Fabio Oggiano, 7 centri in maglia amaranto, il migliore in termini realizzativi per lui che è arrivato a metà stagione alla corte di Ciccio Cozza. Zeman ed Oggiano: storie di destini incrociati.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo al 15 febbraio del 2015, in Sardegna, in provincia di Cagliari, a Selargius. Sulla panchina sarda proprio lui, Karel Zeman, che lotta per non retrocedere. Avversaria di turno è la Viterbese la quale strizza l’occhio alla Lega Pro e che in attacco sin dal primo minuto schiera Fabio Oggiano. Una partita segnata da una sorte particolarmente avversa ai locali. Dopo due minuti Forzati mette goffamente nella sua porta e tre minuti più tardi Suella si fa espellere per proteste. Inizio decisamente troppo in salita per i giovanotti di Karel; ma nonostante l’inferiorità numerica il Selargius non indietreggia. Lo spirito non viene premiato e si finisce per offrire troppe volte il fianco ai gialloneri che al nono colpiscono, proprio con Oggiano. Scherzi del destino: un sardo che fa centro proprio nella sua isola, nella sua terra.
La gara terminerà in goleada con un pesante 1-9 in favore dei laziali. Una sconfitta che per certi versi segnò poi l’esonero di Zeman che arrivò una settimana più tardi, successivamente alla sconfitta per 3-1 in casa della Arzachena. L’annata terminò con la retrocessione della società biancorossa, con il ritorno in panchina di Zeman poi dimissionario, ma questa è un’altra storia. Tornando al presente, la Reggina ha iniziato il proprio ritiro e ieri ha disputato la sua prima amichevole. Storie di destini incrociati; questa volta i “nostri” attori si ritrovano dalla stessa parte e pur trattandosi di calcio estivo e con le dovute proporzioni del caso, è il numero 9 che a fine gara fa, nuovamente, capolino. Nove sono le reti della Reggina ed Oggiano è nel tabellino dei marcatori. Il suo gol arriva al minuto 81, a 9′ dal termine quasi a voler farsi “perdonare” quella rete segnata a 9′ dall’inizio in quella gara di circa un anno e mezzo fa.
Storie di allenatori e calciatori, storie vecchie già scritte e nuove ancora da scrivere, con la saggezza del passato e la determinazione necessaria per raggiungere gli obiettivi futuri. Zeman e Oggiano, questa volta dalla stessa parte.
Fabrizio Cantarella
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