Non c’è più spazio per i buoni propositi, è tempo di produrre fatti per i club che hanno diritto a partecipare alla prossima Lega Pro. Il termine per le iscrizioni era stato fissato per lo scorso 30 giugno e sono numerosi i club che hanno presentato documentazione incompleta.
Nella giornata di oggi, o al più tardi domani, la COVISOC renderà note le squadre non ammesse in prima istanza. Le stesse avranno la possibilità di produrre il ricorso e dimostrare di aver risolto ogni problema entro e non oltre le ore 19 del 15 luglio. In caso contrario, l’esclusione sarebbe a quel punto definitiva e comporterebbe di conseguenza nuovi posti liberi per i ripescaggi.
Da 54, dopo i forfait di Martina Franca, Lanciano e Sporting Bellinzago, le squadre aventi diritto alla prossima Lega Pro sono passate a 51. A dire il vero, però, la rinuncia all’iscrizione del Bellinzago, che aveva vinto il girone A di Serie D, lascia strada libera alla Caronnese vincitrice dei playoff di quel girone che sarebbe così ammessa e non ripescata; qualora approfittasse di questa situazione formalizzando l’iscrizione il computo delle squadre salirebbe a 52.
Le situazioni più complesse al momento sono quelle che riguardano il Pavia, la cui corsa alla prossima Lega Pro nonostante il cambio di proprietà registrato nelle ultime ore resta disperata, ed il Rimini, praticamente spacciato di fronte a pendenze significative e l’assenza di una proprietà in grado di garantire la fidejussione necessaria. Entrambi i club sono ad un passo dall’addio al professionismo.
Attenzione anche alla Casertana che certamente non ha presentato la fidejussione in tempo utile e verrà penalizzata, nella migliore delle ipotesi, per il prossimo campionato. La nuova proprietà, subentrata la scorsa settimana, assicura di produrne una utile per l’iscrizione nei tempi stabiliti ma fino ad allora sarà corretto considerarla a rischio, così come la Paganese che anche l’anno scorso si iscrisse in zona Cesarini e sulla quale pendono cavilli burocratici connessi a pendenze giudiziarie e norme interpretative legate alla fideiussione. Al momento, il club ha congelato tutte le operazioni di mercato, in attesa del verdetto della COVISOC.
La fidejussione di Akragas e Messina non era regolare: i club garantiscono di averne prodotta una nuova e se così fosse l’iscrizione sarebbe certa e vi sarebbe l’unico rischio penalizzazione. Retrocesse dalla Serie B, Como e Modena hanno evidenziato problemi significativi ma fanno sapere di esser in regola, così come l’Arezzo, la Carrarese miracolosamente salvata in extremis – pare – dall’intervento del Sindaco ed il Prato, con l’ex patron Toccafondi che ha prima coperto ogni pendenza e poi passato la mano al timone del club.
Per tutti questi club si avrà un’idea più chiara, appunto, dopo il pronunciamento della COVISOC.
Situazioni diverse dunque: si va da chi ha possibilità d’iscrizione quasi certe a chi ha il futuro appeso ad un filo, ed il tempo delle speranze è ormai terminato. La conta dei posti liberi per i ripescaggi sta per esser definitiva e non più ipotetica.
In questo senso, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, tra le retrocesse dalla Lega Pro sarebbero pronte al ripescaggio Cuneo, Lupa Roma e Melfi. In D invece fioccano le manifestazioni d’interesse che dovranno comunque poi esser tradotte in azioni concrete. “Fano, Fondi, Forlì e Olbia dovrebbero esser sicuri, forse anche il Lecco“, scrive la rosea, che continua, “poi scalpitano quattro grandi piazze del Sud: Campobasso, Cavese (da stabilire se il passato illecito amministrativo sia inibitorio o no), Taranto e Reggio Calabria“.
Nel caso specifico degli amaranto la rosea si chiede se, “l’affiliazione risalente ad un solo anno fa sia inibitoria o meno”. Al momento, nei regolamenti allora pubblicati dalla Federazione, non v’è cenno alcuno alla questione, particolare che sembra poter indurre ad una certa serenità in tal senso.
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