Anche la Coppa America del Centenario sfugge di mano all’Argentina, sconfitta stavolta ai rigori, ma a distanza di un solo anno ancora dal Cile.
Non sono serviti 120′ per sbloccare il risultato, in una finale giocata sul filo del nervosismo, con due espulsi, uno per squadra, già nel primo tempo. Il cileno Diaz rimedia due ammonizioni in 28′, ma ci pensa Rojo a ristabilire la parità numerica al 43′ rimediando un rosso diretto. Poche le ooccasioni da rete nel corso del match: nel primo ci prova l’Albiceleste con Higuain e Otamendi, nella ripresa più pericoloso il Cile con Vargas, ma il risultato non cambia.
Ai supplementari cresce la tensione, ma le due squadre hanno una chance a testa per segnare: prima è Vargas a calciare dall’altezza del dischetto, costringendo Romero a deviare in angolo; subito dopo Aguero si avventa su un cross colpendo di testa, ma Bravo tocca il pallone a sufficienza per mandarlo a infrangersi contro la traversa.
Ai rigori falsa partenza per entrambe: Vidal si fa ipnotizzare da Romero, ma Messi non ne approfitta spedendo in curva. A segno i successivi cinque rigoristi: Castillo, Aranguiz e Beausejour per il Cile, Mascherano e Aguero per l’Argentina. Il quarto penalty argentino lo tira Biglia, a cui risponde Bravo che neutralizza il tentativo. Il cileno Francisco Silva ha sui piedi il rigore del successo e non sbaglia, spiazzando Romero e mandando in estasi il Cile intero.
A distanza di un anno e di migliaia di chilometri, il Cile torna ad essere Re del Sud America. Continua invece la maledizione per l’Argentina, alla terza finale persa in tre anni e a secco di successi da oltre un ventennio.
Nella finale per il terzo posto, basta un gol di Bacca alla Colombia per accomodarsi sul terzo gradino del podio, ai danni dei padroni di casa, gli Stati Uniti, la migliore classificata tra le nazionali del Nord e Centro America.
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