Il countdwon scorre inesorabile, mentre il cuore batte sempre più forte. Venerdì 24 e sabato 25 giugno, due date che qualsiasi tifoso amaranto ha già segnato in rosso sul proprio calendario: la Reggina dell’88 e la Reggina del 99 tornano in città , e si sfideranno al Granillo in una serata da brividi ed occhi lucidi.
ReggioNelPallone, sito partner dell’evento ideato da Leggende Amaranto e Chisti Simu, realizzerà una serie di interviste ed approfondimenti, che giorno dopo giorno avvicineranno i lettori a questo imperdibile abbraccio con la storia. Lo speciale continua con Bruno Cirillo, che insieme a Belardi sabato chiuderà ufficialmente una carriera lunghissima,
Colonna della Reggina dell’era moderna, un tifoso in campo: da “scugnizzo” che fece impazzire 8.000 reggini all’Olimpico di Roma, a capitano del derby vinto a Messina lo scorso anno.
BRUNO CIRILLO
Nato a Castellammare di Stabia il 21 marzo 1977
Con la Reggina dal 94 al 96, dal 98 al 2000, dal giugno 2002 al dicembre 2003, dal gennaio 2008 al giugno 2009 e dal gennaio 2014 al giugno 2015; 125 presenze e 2 reti
L’IMPRESA DI MESSINA- Non so se sia la pagina più bella in amaranto, ma sicuramente è una una delle più importanti. Tutti ci davano per morti, ma, come sempre, alla fine l’anima della Reggina è venuta fuori. Quella gara al San Filippo resterà per sempre impressa nella memoria..
CARRIERA STUPENDA-Fin da bambino avevo il sogno di diventare calciatore e personalmente posso dire di aver realizzato tutti miei obiettivi. Non potevo sognare una carriera migliore,  ho viaggiato molto e in ogni paese in cui sono stato, dalla Spagna a Cipro, dall’India alla Grecia, ho lasciato un pezzo di cuore. Sono felice che il mio percorso si chiuda sabato, nella cornice del Granillo che, sono certo, sarà incredibile
REGGINA-EMPOLI,SOTTO LA SUD- L’esultanza dopo il goal di Edgar Barreto con l’Empoli, insieme al primo goal in Serie A con il Piacenza ed a quello segnato a Roma, rappresentano gioie incancellabili. Riguardo il 2008, fu un altro anno duro, soprattutto per chi arrivò, come me, a gennaio. Arrivammo a giocarci quello scontro diretto con l’Empoli con la consapevolezza che potevamo dar vita all’ennesimo pezzo di storia, e così è stato.
SERIE A, LA SPERANZA C’ERA- Sinceramente, quando sono arrivato qui, nel 94’ non sapevo se la Reggina sarebbe mai riuscita ad andare in A. Sicuramente, quello che non mancò mai fu la speranza e l’impegno, due componenti che ci hanno portato a realizzare qualcosa di magnifico.
GRANILLO, RIEMPITI- Credo che la serata che sta per celebrarsi sia frutto innanzitutto del lavoro straordinario degli organizzatori, i quali, da mesi, stanno lavorando duro per celebrare la Reggina. Mi auguro con tutto il cuore di trovare uno stadio stracolmo. Il Granillo, quando è pieno, trasmette delle sensazioni che difficilmente si trovano da altre parti.
BELARDI, UN FRATELLO- Emanuele, che come me darà l’addio al calcio sabato, è un fratello. Abbiamo iniziato e finito il nostro percorso insieme, siamo e saremo sempre legati. E’ stato lui, nel dicembre di due anni fa, a chiamarmi ed a chiedermi se me la sentissi di scendere a Reggio ad aiutare la nostra Reggina. Il resto è storia, una storia scritta a Messina che nessuno potrà mai disperdere…
Matteo Occhiuto
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