La fase a gironi della Coppa America del Centenario si completa mietendo un’altra vittima illustre: dopo l’Uruguay, fuori con due sconfitte in due gare, a tornare a casa prematuramente è toccato al Brasile, battuto dal Perù.
Gruppo A – La sconfitta nel match inaugurale è stata presto dimenticata dai padroni di casa degli Stati Uniti, riusciti addirittura a vincere il girone per la miglior differenza reti, grazie a due successi di fila: dopo il 4-0 rifilato al Costa Rica, nel turno conclusivo è arrivata una vittoria per 1-0 contro il Paraguay, firmata da Dempsey al 27′ del primo tempo. Nonostante l’espulsione rimediata da Yedlin al 3′ della ripresa (due gialli in un minuto), la nazionale ‘Stelle e Strisce’ ha mantenuto l’esiguo vantaggio fino al termine.
Qualificata già dopo due gare, la Colombia subisce una sconfitta contro il Costa Rica che vale la perdita del primo posto. Costaricensi già eliminati ma orgogliosi contro i colombiani imbottiti di seconde linee; i centroamericani partono forte e al 2′ passano con Venegas; pareggio quasi immediato, al 6′, realizzato da Fabra. Costa Rica di nuovo avanti al 34′ grazie a Fabra che stavolta segna nella propria porta. Al 13′ della ripresa Borges firma il terzo gol, poi Moreno Duran al 28′ riapre il match, fissando il punteggio sul definitivo 3-2.
Classifica finale: Stati Uniti (+3) e Colombia (+2) 6, Costa Rica 4, Paraguay 1.
Gruppo B – Il girone che avrebbe dovuto vedere il dominio del Brasile, assiste invece alla umiliante caduta dei Verdeoro e al successivo esonero di Carlos Dunga. La sconfitta contro il Perù per 1-0 è maturata alla mezz’ora della ripresa, quando Ruidiaz ha deviato in rete un cross, utilizzando visibilmente il braccio. Una rete da annullare che invece è stata convalidata, fruttando i tre punti per i peruviani che hanno così vinto il raggruppamento, mentre il Brasile è stato eliminato. L’attenuante della rete irregolare regge però fino ad un certo punto: fatta eccezione per la goleada facile contro Haiti, contro Ecuador e Perù si è visto in campo un Brasile scialbo, con poche idee e privo di mordente; l’assenza di Neymar si è rivelata pesante per una nazionale che negli ultimi anni ha trovato un vero trascinatore solo nella punta del Barcellona, mentre i vari Douglas Costa, Willian, Hulk e tanti altri, pur accompagnati da un discreto curriculum europeo, quando indossano la casacca Verdeoro subiscono un’involuzione disastrosa. Il rischio concreto per il Brasile è di rimanere fuori dal Mondiale 2018 se le cose non dovessero cambiare, in quanto nazionali come Cile, Colombia ed Ecuador (a cui va aggiunto a questo anche il Perù per ovvi motivi) sono ormai altamente competitive, al pari di Argentina e Uruguay. urge quindi trovare la soluzione al problema prima che sia troppo tardi.
Nell’altro incontro del girone, prevedile ampia vittoria dell’Ecuador su Haiti per 4-0. Reti divise equamente tra i due tempi: nella prima frazione a segno Valencia all’11’ e Ayovi al 20′; nella seconda Noboa al 12′ e ancora Valencia al 33′. Ecuador secondo classificato nel girone.
Classifica finale: Perù 7, Ecuador 5, Brasile 4, Haiti 0.
Gruppo C – Quasi tutto deciso in questo girone già dopo due partite. Da stabilire però primo e secondo posto, attraverso lo scontro diretto tra le due prime della classe: Messico e Venezuela. Lo scontro al vertice si è risolto senza vincitori né vinti, terminando con un 1-1 che consegna il primo posto ai messicani grazie alla miglior differenza reti. Venezuela avanti al 10′ con Velasquez, un vantaggio mantenuto per settanta minuti, fino alla rete del pareggio firmata da Corona al 35′ della ripresa.
Vittoria inutile ai fini della qualificazione per l’Uruguay, il quale ha travolto 3-0 la Giamaica grazie alla rete di Hernandez al 21′ del primo tempo, al quale hanno fatto seguito nella ripresa l’autorete di Watson al 22′ e il tris di Carujo Diaz al 43′.
Classifica finale: Messico (+4) e Venezuela (+2) 7, Uruguay 3, Giamaica 0.
Gruppo D – Con l’Argentina già qualificata, è il Cile ad aggiudicarsi lo scontro diretto con Panama per il secondo posto, in una partita scoppiettante. Centroamericani in vantaggio al 5′ con Camargo; l’ex-napoletano Edu Vargas realizza prima il pareggio al 15′, poi il sorpasso al 43′. Al 5′ della ripresa Alexis Sanchez mette a segno la terza rete cilena; alla mezz’ora i panamensi riaprono il match con il gol di Arroyo, ma al 44′ ancora Sanchez realizza il definitivo 4-2, che spegne i sogni di gloria di Panama e manda il Cile al quarto di finale contro il Messico.
Vince facile l’Argentina contro la Bolivia, nonostante il C.T. Martino attui un saggio turn-over (ma quando in panchina hai gente del calibro di Lavezzi, Lamela e Higuain, la differenza tra titolari e riserve praticamente non esiste). Gara decisa già nel primo tempo: al 13′ la punizione mancina di Lamela è deviata dalla barriera e spiazza il portiere; due minuti dopo, l’estremo difensore boliviano respinge male un tentativo di testa di Higuain e Lavezzi ne approfitta per insaccare il raddoppio; al 32′ l’Albiceleste cala il tris, grazie alla percussione di Lavezzi che effettua un traversone basso per Cuesta, il quale gira in rete con facilità il definitivo 3-0. L’Argentina vince il girone, unica squadra su sedici a punteggio pieno, con il miglior attacco (10 reti) e la miglior difesa (un solo gol subito) al pari del Venezuela, che sarà la prossima avversaria nei quarti di finale. E con le due rivali storiche già eliminate, Messi e compagni diventano ancor più favoriti per la vittoria.
Classifica finale: Argentina 9, Cile 6, Panama 3, Bolivia 0.
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