Con la partita tra i padroni di casa della Francia e la Romania a Parigi, prenderà il via ufficialmente alle 21 di venerdì 10 giugno la 15^ edizione dei Campionati Europei di Calcio (per gli amanti del ‘vintage’, 15^ Coppa Henri Delaunay), che per la terza volta si disputa in territorio francese.
Mai accaduto prima, alla fase finale prendono parte ben 24 nazionali, quasi la metà del totale delle federazioni affiliate all’UEFA. L’ampliamento della manifestazione e del numero di qualificate, ha facilitato il compito di ben cinque nazionali, qualificatesi per la prima volta alla fase finale. Il quintetto di esordienti è capeggiato dall’Albania guidata da Gianni De Biasi; Galles e Irlanda del Nord hanno portato a quattro su cinque le rappresentanti del Regno Unito (unica assente la Scozia); prima apparizione anche per Slovacchia e Islanda.
Se cinque sono le esordienti assolute, ai nastri di partenza di questo Europeo mancano tre nomi illustri, nazionali che hanno in bacheca un trofeo a testa; si tratta dell’Olanda, della Danimarca e della Grecia. Si rivede invece alla fase finale, dopo ben 44 anni, l’Ungheria.
Tornando al presente, l’edizione che prenderà il via con Francia-Romania è forse una tra le più incerte mai viste, dato che in lizza per la vittoria sono in tante e tutte ben equipaggiate. Favorita su tutte proprio la nazionale di casa, che grazie alle nuove leve cresciute negli ultimi anni, conta di centrare il tris dopo i successi del 1984 (sempre in casa) e del 2000 (in Olanda e Belgio, finale vinta con Golden Gol di Trezeguet contro l’Italia); sedici anni tra il primo e il secondo successo, e ora sono altri sedici: chissà che la ‘cabala’ non vada in favore di Pogba e compagni. Accanto ai francesi, nella corsa per la vittoria avanzano serie candidature anche: la Germania, campione del Mondo in carica, apparsa però parzialmente ‘svuotata’ dopo il successo in Brasile di due anni fa; la Spagna, il quale vorrebbe vincere per la terza volta di fila, anche se il ricambio generazionale ha causato non pochi grattacapi al C.T. Del Bosque; l’Inghilterra, che si presenta alla kermesse con un biglietto da visita notevole, ovvero aver vinto tutte le dieci gare del girone eliminatorio, impresa non semplice che dimostra come la nazionale di Roy Hodgson abbia raggiunto il giusto livello di maturazione; il Belgio, la sorprendente nazionale venuta fuori negli ultimi anni e issatasi al vertice del ranking FIFA, ricca di elementi di qualità militanti nei principali club europei.
Dietro questo quintetto, ci sono alcune possibili sorprese, quelle mine vaganti capaci di scombinare i pronostici con exploit inattesi. Tra queste certamente la Russia, la Croazia, il Portogallo, la Svizzera, la Svezia e l’Italia.
La nazionale di Antonio Conte non parte tra le favorite, è composta da elementi di discreta qualità ma dalla limitata esperienza internazionale, elemento che in manifestazioni del genere può fare la differenza. Il blocco Juventus (praticamente la difesa titolare) da solo non può bastare; il C.T. ha studiato parecchie variabili tattiche, ma certamente potrebbero risultare decisivi calciatori del calibro di De Rossi, Florenzi, Insigne, Candreva ed El Shaarawy. Darmian, Ogbonna e Pellè potrebbero far valere le esperienze maturate nei campionati esteri, Premier League in particolare. Da tenere d’occhio anche Zaza, Parolo, Immobile e Bernardeschi. Certo assenze pesanti a centrocampo come quelle di Marchisio, Verratti e Montolivo, potrebbero pesare non poco. Avversari degli Azzurri nel gruppo E saranno nell’ordine il Belgio, il 13 giugno a Lione, la Svezia di Ibrahimovic, il 17 giugno a Tolosa, e l’Irlanda, il 22 giugno a Lille.
Si qualificano agli ottavi di finale le prime due di ognuno dei sei raggruppamenti, più le quattro migliori terze.
Commenti