C’è anche l’ex amaranto Maurizio Peccarisi tra i protagonisti, secondo la ricostruzione degli inquirenti, del nuovo scandalo legato al calcioscommesse. Sarebbe stato lui, infatti, a favorire il gol del Modena contro l’Avellino nella gara oggetto di un presunto illecito. Sono due le partite per le quali la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ipotizza il reato di frode sportiva.
La prima è appunto Modena-Avellino del 17 marzo 2014; la seconda è Avellino-Reggina del 25 maggio dello stesso anno.
Secondo gli inquirenti Antonio e Umberto Accurso, entrambi ritenuti esponenti del clan “Vanella Grassi”, avrebbero promesso 200.000 euro e poi consegnato materialmente 30.000 euro al calciatore Francesco Millesi, attraverso l’intermediario l’ex calciatore Luca Pini. Millesi avrebbe utilizzato tale somma – sempre secondo l’accusa – per corrompere altri giocatori; in particolare, avrebbe “influito” su Maurizio Peccarisi per favorire la rete del Modena contro l’Avellino in conformità dell’accordo illecito. Sulla partito gli Accurso avrebbero scommesso 400.000 euro, guadagnandone 60.000.
Per quanto riguarda l’altro capo di imputazione, relativo alla partita Avellino-Reggina, Antonio Accurso è accusato di aver offerto 50.000 euro, consegnati sempre attraverso Luca Pini a Millesi che li avrebbe utilizzati per corrompere giocatori della Reggina non identificati e favorire la vittoria dell’Avellino sulla quale lo stesso Accurso aveva scommesso 400.000 euro guadagnandone 110.000. Durante le indagini è stata intercettata una telefonata nella quale si dice: “Dobbiamo mangiare tre polpette, abbiamo la pancia piena”.
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