CAVA DE’ TIRRENI – I gol di D’Anna e Mansi piegano un buonissimo Reggio: inutile il gol di Oggiano nella ripresa, pesano enormemente le tante occasioni sprecate dagli amaranto. Scene di deprecabile guerriglia tra le tifoserie prima del fischio d’inizio. La stagione della squadra dello Stretto finisce qui, la finale playoff sarà Frattese-Cavese.Â
BECERA VIOLENZA – Raccontare un incontro di calcio, per chi come noi riesce a trovarne il vero fascino soltanto in quanto permeato da un inscindibile valore sociale e popolare, senza far cenno a quanto accaduto prima del fischio d’inizio allo stadio Lamberti è oggettivamente impossibile. Scene di guerriglia per una partita considerata già alla vigilia ad alto rischio eppure colpevolmente sottovalutata nelle misure preventive poste in essere dalle forze dell’ordine che hanno permesso alle due tifoserie di venire a contatto all’interno dello stadio cavese. Attimi di fortissima tensione, e di sdegno. La gara, inevitabilmente, inizia in un clima surreale.
FORGIONE SPRECA, D’ANNA NO – Il campo parla in cinque episodi nel primo tempo e tutti voltano le spalle agli amaranto. La Cavese sblocca la gara al 22′, è D’Anna a spedire la sfera dove i guantoni di Licastro non possono arrivare, appena sotto la traversa. La rete che sblocca la partita arriva al termine della prima azione offensiva dei padroni di casa, doloroso episodio che spezza una frazione di chiara marca reggina. Prima e dopo, è solo la squadra dello Stretto a rendersi pericolosa ed è sempre Forgione a mettere i brividi ai tifosi cavesi. Il centrocampista scuola Reggina in avvio di gara non riesce a correggere in rete un assist di Lavrendi, una manciata di istanti dopo si produce in una rovesciata che sibila il palo e nell’azione successiva al vantaggio dei padroni casa manca la più facile delle occasioni quando un errato disimpegno difensivo campano lo pone davanti al portiere: troppa grazia, conclusione ribattuta.
ERRORE FATALE – Un Reggio fin lì, nonostante il punteggio, encomiabile, si macchia di una sanguinosa disattenzione nell’ultima azione del primo tempo. Angolo per la Cavese, nessuno segue Proia che si propone per la soluzione corta avendo il tempo di ricevere, alzare la testa e mirare. Allo stesso modo nessuno segue l’inserimento di Varriale che riceve il cross e “spizza” sul palo opposto centrando il montante: sul rimpallo, è più lesto – seppure impreciso – Ausilello nel tap-in, ma è la fortunosa deviazione (di mano?) di Mansi a far rotolare la palla in rete per un “gollonzo” che porta le squadre negli spogliatoi su un 2-0 che non rispecchia minimamente quanto espresso sul tappeto del Lamberti.
Il colpo, sul morale, può esser devastante. Cozza, che sarà espulso nei primi minuti della ripresa, lancia immediatamente Foderaro e Bramucci per Forgione e De Marco, alzando così il baricentro dei suoi. Gli amaranto recepiscono e riprendono da dove avevano lasciato, ricominciando a macinare gioco, costringendo la Cavese sulla difensiva.
FINALMENTE, REGGIO – Non è un buon giorno, per Reggio Calabria. La sorte volta nuovamente le spalle al minuto 6: pennellata di Lavrendi su punizione che battezza la testa di De Bode, solo davanti al portiere; il centrale angola troppo e la sua incornata bacia il palo, Foderaro prova in spaccata ma trova pronto il portiere ad opporsi. La commistione tra malasorte e mancanza di precisione determina così una serie di eventi negativi che tuttavia non spezzano l’inerzia positiva per il Reggio che, finalmente, alla quinta nitida occasione, gonfia la rete. E’ sempre Lavrendi ad accendere la luce e trovare un filtrante capace di indirizzare Oggiano davanti all’estremo difensore, battuto da un pallonetto delizioso.
ENERGIE FINITE – E’ 2-1, con mezzora da giocare per cercare la rete del pari che porterebbe l’incontro ai supplementari. L’ultima mossa dello staff tecnico amaranto è Zampaglione in luogo di Corso, con Roselli che scala in difesa per l’assalto finale. Le energie, mentali e fisiche, tuttavia ora scarseggiano. Incapace di creare ulteriori grattacapi, il Reggio scopre il fianco anzi al contropiede cavese che con Proia e Ausiello di poco non arrotonda il punteggio. Sarebbe stata una beffa, oltre ad una punizione – quella del punteggio – già di gran lunga troppo pesante per una squadra amaranto raramente viva come oggi in questa stagione.
Resta un sacco gonfio di rimpianti per ciò che poteva esser e non è stato. Oggi. come per l’intero campionato. La resa, per questa stagione, è definitiva.
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