Un riconoscimento a chi esalta lo spettacolo del calcio dilettantistico. Settimanalmente ReggioNelPallone.it – giornale sportivo online più letto in Calabria – premia il miglior allenatore nell’ambito del panorama dilettantistico reggino. Un premio destinato al tecnico di una squadra che si è distinta per una importante vittoria, una grande prestazione o un gesto particolarmente meritorio.
L’ALLENATORE DELLA SETTIMANA (PRIMA-SECONDA-TERZA CATEGORIA) DI RNP E’ FRANCESCO API (RAVAGNESE)
Quando sei secondo a tre punti dalla prima e devi batterla all’ultima giornata in casa propria (dove non ha mai perso) per agganciarla e giocarsi lo spareggio, sai di avere davanti una montagna insormontabile, sai di avere chance risicatissime. Ma non sempre, non se ti chiami Ravagnese. Se per molti anche un pareggio sarebbe stato difficile da ottenere, figurarsi una vittoria, addirittura per 0-4. A qualche giorno da questo successo importante, che proietta Rappocciolo e compagni allo spareggio contro i biancazzurri in campo neutro (CLICCA QUI per leggere dove si giocherà ) siamo tornati ad ascoltare mister Api, ma questa volta in quanto allenatore della settimana di RNP.
Mister, cominciamo dal risultato: è andato in campo per vincere ma si aspettava una vittoria così larga?
“Sarei solo un presuntuoso se ti dicessi che ero consapevole di vincere con un punteggio di tale portata. Sicuramente, però, mi aspettavo una vittoria. Come hai detto tu sono sceso in campo per vincere ma soprattutto vedevo i ragazzi pronti per affrontare una gare di tanta importanza. Anche per questo, come avevo anticipato sempre ai vostri microfoni una settimana fa, mi sentivo fiducioso”.
Un pareggio avrebbe significato secondo posto, una sconfitta possibile terza piazza con il sorpasso della Bovese. Da un punto di vista psicologico, ma anche e soprattutto tattico, la gara era delicata e andava preparata in un certo modo. Cosa ha detto ai ragazzi prima di scendere in campo?
“Se devo essere sincero, ciò che ho detto negli spogliatoi nel prepartita lo tengo per me (ride, ndr). Ho ancora una gara da giocare e non vorrei rovinarmi il jolly. Da un punto di vista tattico e dell’atteggiamento, la nostra intenzione era partire fortissimo il primo quarto d’ora per sorprenderli, trovare il gol e gestire la gara in una certa maniera. Il gol è per fortuna arrivato quasi subito e poi da lì è stato diverso”.
E invece dopo? Cosa ha detto ai suoi calciatori, al di là dei complimenti?
“Gli ho detto innanzitutto di godersi il lunedì in tranquillità , come se avessimo vinto il campionato. Alla fine siamo arrivati noi primi, essendo a pari punti ma con gli scontri diretti a favore, quindi il giorno successivo li ho lasciati liberi, ma da martedì abbiamo ripreso a lavorare”.
Prima di domenica non avevate nulla da perdere. Ora, forse, con questo risultato partite leggermente favoriti: pensa per questo che qualcuno possa leggermente allentare l’attenzione giocando brutti scherzi?
“No, in questo caso dipende tutto da me. Al di là del fatto che, sia prima di domenica che ora, per me ce la siamo giocati e ce la giocheremo entrambe con le stesse possibilità e sullo stesso livello, sta a me mantenere la giusta attenzione, tensione, carica emotiva e psicologica affinché nessuno si rilassi o molli un pò la presa. E poi è giusto sottolineare la forza di una squadra, quella avversaria, su cui nutriamo lo stesso rispetto di settimana scorsa. Nulla è cambiato, anzi loro probabilmente giocheranno con il dente avvelenato”.
Manca ancora una gara alla fine del campionato ma siamo comunque arrivati ai titoli di coda: ha un rimpianto ripercorrendo il film del campionato?
“Beh, chiaramente mi sarebbe bastato fare anche un punto in più e staremmo adesso a parlare d’altro. Forse non meritavamo pienamente le uniche due sconfitte subite: in casa del Rhegium, ad esempio, siamo passati dal dover dominare con 2-3 gol di scarto al subirne due che hanno poi portato alla sconfitta. Sicuramente di una cosa sono certo, e qui posso anche essere presuntuoso…”
Prego.
“Se avessimo iniziato il campionato adesso, lo avremmo vinto con 6-7 punti di distacco sulla seconda. Il gruppo che si è creato in questo momento del campionato ci avrebbe permesso di disputare un torneo diverso. Ad inizio stagione bisognava amalgamare il vecchio collettivo con i nuovi arrivati, e ci vuole sempre un pò di tempo, adesso invece sono tutti uniti. Un chiaro esempio, e di ciò ne vado orgoglioso e fiero, si rifà a domenica: su 32 elementi che avevo a disposizione ad inizio torneo, 8 ne ho dovuti mandare in tribuna a Scilla. Beh, lì capisco la bontà di un grande gruppo e l’ottimo lavoro compiuto. Chi sta fuori non si lamenta, non batte ciglio. Si rema tutti nella stessa direzione, senza contrasti o individualismi. Questo, per un allenatore, è il massimo”.
Un appunto finale all’ultima battaglia: di nuovo contro Scillese e Ravagnese, cosa si aspetta?
“Sicuramente i nervi la faranno da padrone, come in ogni finale che si rispetti. Spero soltanto sia una festa di sport e sugli spalti, così come è stato all’andata e anche domenica. Anzi, colgo l’occasione per rinnovare i complimenti alla società Scillese e alla sua tifoseria per ospitalità , organizzazione e correttezza”.
Cosa dire: professionalità , modestia, sincerità . Le basi giuste da cui partire – anzi continuare – per affrontare un altro spareggio. L’impressione è che alla fine, qualunque sarà il risultato, per mister Api ed il Ravagnese è stato comunque un successo. Anche perché poi, eventualmente, di spareggio ce ne sarebbe un altro. Si chiama playoff…
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