“Chissà come sarebbe andata se…”, è il pensiero che ragionevolmente possono fare la SSD Reggio Calabria così come Francesco Piemontese. Storia di un matrimonio possibile, in gran parte programmato, e poi svanito. La finestra di mercato invernale sembrava dovesse esser propedeutica al passaggio in amaranto del bomber, i contatti sono proseguiti per settimane fino alla, per certi versi sorprendente, fumata nera.
Riavvolgiamo il nastro allo scorso 15 novembre, 14esima giornata di campionato, al Granillo c’è Reggio-Palmese: finisce 4-3, Piemontese va in rete ed è protagonista di una prestazione di altissimo livello. E’ il suo gol numero 8 in campionato, vicecapocannoniere ad un solo centro dalla vetta. La stagione lo sta ulteriormente consacrando come un bomber di primissimo piano per la categoria: 40 gol in 83 presenze in D il suo score aggiornato a quella data.
La SSD Reggio Calabria ha dei problemi in zona gol, complici l’annata poco fruttuosa dei suoi attaccanti in termini realizzativi ed i numerosi problemi fisici che a più riprese frenano Tiboni. Il club prova a portarlo in riva allo Stretto ma la trattativa, come detto, naufraga ad un passo dal traguardo.
Un girone dopo, il bilancio. Aver lasciato passare quel treno, numeri alla mano, non ha portato giovamento a nessuna delle parti in causa. La SSD Reggio, infatti, continua ad esser asfittica in zona realizzativa (20 gol segnati in meno del Siracusa, 16 in meno della Frattese, 10 rispetto alla Cavese). Non è andata meglio al club del presidente Carbone. La Palmese, pur avendo trattenuto il suo centravanti, è piombata in una crisi senza fine: basti pensare che si presentò alla partita d’andata davanti agli amaranto ed è ora quartultima e ben 15 lunghezze dietro, avendo vinto da allora due sole partite.
E Piemontese? E’ fermo al punto di partenza. Quello del momentaneo 0-2 al Granillo è infatti l’ultimo gol da lui firmato. A secco da un intero girone, fermato a più riprese da infortuni e squalifiche ha calcato il campo soltanto in 5 occasioni.
Storia di porte scorrevoli, di opportunità e scelte. Il copione poteva esser diverso, oppure no. Ad oggi, questo è certo, tutti hanno un buon motivo per chiedersi, appunto, “come sarebbe andata se…”
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