La gestione di Roberto Insigne, da parte del suo agente, nel corso della passata stagione fu tragicomica. Parole, quelle di Fabio Andreotti, che finirono per mettere il ragazzo in cattiva luce nei confronti della piazza, dei compagni di squadra e della società .
L’apice, difficile dimenticarlo, si ebbe con la “fuga dal S.Agata” dopo il derby di campionato per forzare la mano cercando di ottenere la cessione. Non fu facile recuperare il rapporto, un processo lungo e faticoso concluso nel migliore dei modi con Insigne decisivo nel finale di campionato e soprattutto con il gol che nel playout di andata stese il Messina.
Oggi, lo stesso Andreotti commenta in modo diametralmente opposto a quanto fatto mesi fa l’esperienza a Reggio Calabria del suo assistito. “Con la Reggina e a Perugia ha dimostrato il proprio valore”, racconta ai microfoni di TMW.
E aggiunge, “in Umbria fu sfortunato perché l’infortunio lo tenne fuori per 4 mesi ma Camplone lo voleva confermare anche in B. Poi decidemmo di scegliere l’incertezza e alla fine è andata bene. La Reggina – il passaggio chiave – è stato un progetto-scuola per lui, gli ha permesso di crescere al meglio”.
Meglio tardi che mai…
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