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Un inizio scoppiettante che fece schizzare i marchigiani a ridosso del vertice della classifica, poi la crisi. La sconfitta nel derby d’andata con l’Ancona segnò l’avvicendamento tra Pane e Bepi Pillon. Da lì, la risalita con 36 punti, frutto di 10 vittorie e 6 pareggi, in 22 gare.BIANCONERI AI RAGGI X
Punti di forza: L’Ascoli è una squadra che, con Pillon, dopo le prime tre giornate difficili (1 punto raccolto), ha trovato identità e fiducia. L’ex tecnico amaranto ha sposato ancora una volta il proprio 4-4-2, valorizzando ulteriormente un attacco che ha grandissime potenzialità . Antenucci(14 gol nelle ventidue gare firmate dal nuovo mister) aggredisce alla perfezione gli spazi creati dai movimenti del centravanti e degli esterni mentre Bernacci e Lupoli, pur sacrificati (il primo dal ruolo, il secondo dal minutaggio) sono riusciti a rendersi molto utili alla causa totalizzando 17 gol in due. E’ nella manovra offensiva che la squadra bianconera eccelle seppure possa contare su calciatori di sicuro affidamento e qualità come Luci, Di Donato e Amoroso nel cuore del centrocampo e Pesce sulla fascia il quale, pur non essendo riuscito ad imporsi in A con il Catania, rimane un buon elemento per la categoria. La condizione atletica d’un gruppo giovane, infine, è un’ulteriore caratteristica che sta premiando l’Ascoli in questo finale di stagione.
Punti deboli: La gioventù, nel calcio, assomiglia sempre ad una coperta corta. L’undici che i bianconeri dovrebbero presentare al Granillo, infatti, avrebbe una media età di 26anni con due soli over 30 (il trentacinquenne Silvestri ed il trentatreenne Di Donato). Detto, dunque, della corsa e della reattività , la poca esperienza a questi livelli si riflette nell’andamento in trasferta della squadra: cinque delle sei sconfitte conseguite da quando Pillon siede sulla panchina marchigiana sono arrivate lontano dal Del Duca, segnale inequivocabile del carattere ancora non del tutto definito d’un gruppo che, per caratteristiche, potrebbe addirittura esser più pericoloso affidandosi al contropiede. Per poter far male nelle ripartenze, però, è necessaria una difesa solida che l’Ascoli non ha. Gli ex Catania Gazzola e Silvestri e Giallombardo, meteora al Messina, non costituiscono un reparto di sicuro affidamento. L’alternanza nel ruolo di estremo difensore tra Frezzolini, che ha perso il posto a stagione in corso, e Guarna non ha certo aiutato i compagni ad acquisire sicurezza.
g.v.
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