Pari giusto al Granillo: la quarta e la prima forza del girone I di Serie D producono uno 0-0, ricco di emozioni. Grande equilibrio e buon agonismo, la gara si accende ulteriormente negli ultimi 20′ quando Celiento si guadagna un rigore che scatena le feroci proteste amaranto, ma Licastro neutralizza poi la sua conclusione dagli 11 metri. Chiudono in 10 i campani, espulso Vacca, ma la squadra dello Stretto non passa.
IDENTITA’ CAPOLISTA – La Frattese è capolista, e non è un caso. E’ una squadra coraggiosa, che prova a proporre calcio accettando di concedere qualcosa all’avversario pur di non snaturare la propria indole che resta invariata in casa come in trasferta, con tutti i vantaggi ed i limiti conseguenti a questa scelta ostinatamente propositiva. I nerostellati hanno meccasismi ben oliati, funzionali, legati all’esigenza di costruire per condurre il pallone nel più breve tempo possibile ai calciatori più talentuosi, gli esterni d’attacco Celiento e Marotta. Il copione campano resta tale anche al Granillo, sul campo della quarta forza del girone I.
Squadre a specchio, entrambe con il 4-3-3. Cozza conferma la formazione proposta nella gara interrotta dopo 15′ a Vibo, con l’eccezione di Oggiano in luogo di Zampaglione, Castaldi sostituisce lo squalificato Carrozza. In fase di possesso i ragazzi di mister Liquidato alzano le mezzali a ridosso del tridente offensivo, portando un numero di calciatori nella metà campo avversaria che costringe sulla difensiva gli amaranto. Che, tuttavia, tengono botta e ribattono colpo su colpo.
ORGOGLIO AMARANTO – L’atteggiamento dell’ASD Reggio è quello giusto, quello già visto contro l’altra corazzata del girone, il Siracusa. Non c’è timore di una squadra avanti di 16 punti in classifica, al contrario massima attenzione agonistica e tattica. Il primo tempo scorre veloce, pur senza occasioni clamorose: la migliore è sul piede di De Marco, dopo una splendida azione Lavrendi-Tiboni, ma la conclusione è larga. Gli ospiti esercitano una buona pressione e restituiscono l’impressione costante di poter far male, tuttavia pungono solo con Celiento ed il risultato ad occhiali all’intervallo è corretto.
ARRIVANO LE EMOZIONI – L’incontro scivola relativamente piatto nella prima metà del secondo tempo, a ravvivare la contesa due decisioni arbitrali intervallate in pochi minuti: un rigore, ed un’espulsione. Il penalty è a favore della Frattese ma è quantomeno dubbio: Celiento scappa alla linea difensiva e si presenta davanti al portiere, tardando (inspiegabilmente) la conclusione consente il disperato recupero di De Bode. L’intervento del centrale, seppure scomposto, è solare ed è sul pallone. La pensa diversamente l’arbitro che indica il dischetto facendo vibrare di rabbia il Granillo: mette tutti d’accordo Licastro che blocca la conclusione dello stesso Celiento.
La gara espolde: un minuto dopo Celiento prova a farsi perdonare e inventa una conclusione da 25 metri che è una fucilata, la punta dei guantoni di Licastro devia la sfera sulla traversa ergendo il portiere deliese ad eroe di giornata, replicando quanto accaduto a Marsala poche settimane fa. L’azione si ribalta, saltano i nervi di Vacca che interviene in ritardo su Lavrendi e guadagna gli spogliatoi in anticipo lasciando in 10 i suoi.
ASSALTO VANO – Mancano 7′, più l’ampio recupero legato alle proteste in occasione del rigore. In campo, per gli amaranto, ci sono anche gli attaccanti Zampaglione e Pelosi per provare a rinvigorire la batteria offensiva ma la Frattese dopo aver accarezzato il sogno del colpaccio arretra a protezione del fortino e respinge ogni tentativo.
Non c’è altro. Il punto muove la classifica amaranto e considerato il valore della capolista consolida le ambizioni playoff amaranto ma conferma, oltre ogni ragionevole dubbio, come l’ASD Reggio sia ben lontana dal livello delle battistrada che lottano per la vittoria del campionato. Conclusi gli scontri diretti con Frattese, Siracusa e Cavese il bilancio è magrissimo: zero vittorie ed appena due punti.
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