Stanno per aprirsi le urne del calcio: da eleggere, il nuovo numero 1 della FIFA, massimo organismo del football mondiale. Chiusa l’era Blatter, con la nota appendice giudiziaria che ha coinvolto e messo fuori gioco anche quello che sarebbe stato il naturale favorito a succedergli Platini, la corsa è a 5 ma soltanto in due hanno reali possibilità di vittoria.
Sarà testa a testa per la poltrona più prestigiosa del calcio tra il potente sceicco del Bahrein Salman Al-Khalifa e Gianni Infantino, segretario Uefa, italo-svizzero di orgogliose origini reggine. “Sono orgoglioso delle mie radici e onorato dell’appoggio della Figc. Sono figlio di immigrati: papà di Reggio Calabria, mamma della Valcamonica”, aveva raccontato pochi giorni fa intervistato da Repubblica.Â
C’è urgenza di riforme, su questo basa il suo progetto Infantino.”Il calcio conta molto per tantissime persone al mondo, è per loro che dobbiamo rialzarci e farlo nel segno del cambiamento”. Al momento però è segnalato in ritardo rispetto all’avversario e qualcuno paventa uno scenario con Al Khalifa presidente e lui amministratore delegato FIFA. “Nessun accordo tra noi, sono in gara per vincere. Ho riscontri incoraggianti. Non sono il candidato dell’Europa, ma del calcio”.
Palesa, nuovamente, il suo orgoglio reggino. “Conoscere 6 lingue aiuta a dimostrare rispetto e a comunicare con tutti. Ho moglie libanese e 4 figlie. A casa parliamo inglese, francese, italiano e arabo. A Reggio solo italiano – concluide Infantino – lì ho un piccolo appartamento e molti ricordi di mio padre. Conto di tornarci da presidente della Fifa”.
Oggi il verdetto, in bocca al lupo.
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