In molti, a Reggio, giurano. “Raramente ho visto la Reggina giocare bene come nel periodo di Gustinetti”. Il tecnico bergamasco, malgrado il clamoroso esonero arrivato a sole 6 giornate dalla fine del campionato, fu fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo impensabile: la prima, storica Serie A.
Era la stagione 98/99, quella che consegnò il 13 giugno alla memoria amaranto come una giornata indimenticabile con la vittoria al Delle Alpi. Oggi, Gustinetti è stato ospite delle colonne della Gazzetta del Sud. “Quel campionato vinto lo sento anche mio, avendo dato un’impronta importante – spiega il mister – poi con Gabriele Martino a novembre prendemmo elementi come Possanzini, Artico ed altri che con Cozza ci permisero di fare il salto di qualità con un 4-3-3 spettacolare”.
Il legame è rimasto vivo. “La Reggina attuale? Certo che la seguo”, precisa mister Gustinetti.”Con il direttore Martino, che saluto, abbiamo ottimi rapporti. La militanza amaranto in Serie D mi ha causato sul piano personale ed emotivo un grande dispiacere, dopo anni di esaltazione e grande amore manifestato dall’ambiente reggino”
Tornare negli ambienti naturali per i colori amaranto deve esser la missione. “Mi auguro che l’attuale dirigenza possa trasformare in positivo questo momento. La città lo merita. Ci vuole chiarezza, non necessitano grandi capitali ma grandi dirigenti, unione di intenti, pubblico e stampa capaci di ricreare entusiasmo”.
Chiude con il botto, mister Gustinetti, rendendo pubblica la sua disponibilità ad abbracciare, nuovamente, la Reggina. “Sono trascorsi tanti anni da allora ma mi piacerebbe tornare a Reggio per dare una mano visto l’affetto che nutro per la città ”. Chi vivrà , vedrà .
Commenti