Perla di Tiboni, poi la beffa nel finale: il Siracusa strappa il pari ad un buon Reggio

Pari che sta davvero stretto all’ASD Reggio, protagonista di una prova di carattere e personalità contro un Siracusa piuttosto deludente. Di ben altra caratura la prestazione odierna degli amaranto rispetto a quella sconfortante offerta contro l’altra corazzata del campionato, la Cavese. Vantaggio di Oggiano, risposta di Baiocco nel primo tempo, nella ripresa un gol di Tiboni riporta la squadra dello Stretto in vantaggio prima del gol di Ricciardo nel finale che sfrutta un errore di Roselli. Fischi per l’ex Arena.

LA GARA – Sole limpido, cielo terso: questo lo scenario che accoglie le squadre che rappresentano Reggio Calabria e Siracusa, due città che del conforto climatico fanno uno dei maggiori vanti. Se il teatro è all’altezza, non lo è la rappresentazione prevista: la gara odierna nel corso delle settimane ha dilapidato, per demeriti esclusivamente amaranto, il fascino che avrebbe potuto avere in un contesto di classifica diverso. Doveva esser un crocevia per la rincorsa alla vetta della graduatoria, per la squadra dello Stretto altro non può esser che un viatico per ritrovare slancio e guadagnare una posizione playoff; minimo sindacale per una piazza come quella reggina eppure – ormai – massimo obiettivo raggiungibile e nient’affatto scontato.

Cozza se la gioca con coraggio opponendo al consueto, offensivo 4-2-4 siracusano un centrocampo non esclusivamente muscolare grazie alla presenza di capitan Lavrendi. In difesa trova continuità la coppia De Bode-Corso, le caselle under sono riempite da Licastro, Carrozza e Maesano sulle corsie laterali di difesa e dal redivivo De Marco schierato nel tridente insieme a Tiboni e Oggiano.

Le scelte pagano, è l’ASD Reggio a far la partita, fin dal principio il copione appare profondamente diverso rispetto alla desolante recita offerta con la Cavese che saccheggiò il Granillo senza alcun patema. Soffre eccome, invece, il Siracusa specie in avvio non riuscendo ad arginare la superiorità amaranto nel settore nevralgico, che è anche numerica considerata la scarsa predisposizione delle punte ad accorciare sul mediano basso dell’ASD Reggio, Roselli.

La gara si sblocca dopo 23′ e lo fa ragionevolmente in ossequio ad una prestazione, quella dei reggini, che pur senza particolari sussulti in zona gol si fa decisamente preferire rispetto a quella dell’avversario. Splendido cross di capitan Lavrendi che trova sul versante opposto Oggiano, bravo a sua volta ad inserirsi con i tempi giusti sfuggendo al fuorigioco, che in spaccata appoggio sul palo opposto. Applausi e vantaggio meritati.

Il Siracusa, esattamente come nella gara d’andata, fatica ad esprimere la fluidità del suo calcio che vale il primo posto nella classifica degli attacchi più prolifici. L’ASD Reggio sta bene sul campo, tanto sul piano tattico quanto sotto l’aspetto della mentalità, della voglia di andare oltre un avversario – per valori tecnici – più forte. Il pari, tuttavia, arriva nei minuti conclusivi del primo tempo: giocata super di Dezai che supera Corso e arrivato sul fondo taglia fuori la difesa con un cross basso che trova pronto Baiocco per un piatto destro a colpo sicuro. Risultato di parità che sta stretto all’ASD Reggio ma che conduce le squadre al riposo.

Dal tunnel sbucano gli stessi 22 e la buona notizia, per il pubblico reggino, è che gli amaranto dimostrano immediatamente di non aver accusato il contraccolpo della rete subita, continuando ad esprimersi con una personalità ed un vigore che apparivano smarriti nelle scorse settimane. Spinge, la squadra di Cozza, ma per rompere gli argini c’è bisogno di una grande giocata, quella di Tiboni è un’autentica gemma: pallone vagante in area di rigore, girata al volo in diagonale da posizione decentrata e palla che bacia il palo e gonfia la rete sotto la Sud.

Mezzora di gioco all’orizzonte, un gol da difendere con le unghie per gli amaranto. Sottil rischia tutto e lancia due attaccanti in campo per la volata finale: c’è Longoni, c’è l’ex Arena sommerso dai fischi del Granillo. Le mosse non sembrano incidere particolarmente, il Siracusa pur con il proprio potenziale offensivo contemporaneamente in campo fatica ad incidere, incartandosi spesso sulla trequarti senza creare pericoli dalle partii di Licastro.

La storia, però, si ripete. Improvvisa e letale la fiammata del Siracusa a 5′ dalla fine, assistita da un delittuoso pallone perso da Roselli ai confini dell’area di rigore che innesca Longoni, libero di trovare a sua volta Ricciardo a centro area: la correzione in rete è assai comoda. Squadre nuovamente sul pari, il colpo questa volta ferisce nell’orgoglio gli amaranto che vedono sfumare un successo che avrebbero meritato e che traballano vistosamente ad un passo dal 90′ quando sulle ali del ritrovato entusiasmo Arena inventa un diagonale che sfiora il palo ma termina a lato.

Sarebbe stato, davvero, troppo. L’epilogo non è beffardo come in occasione del 3-2 rimediato all’andata ma è amaro, alla luce dell’ottima prestazione offerta, per un’ASD Reggio finalmente brillante.