Lotta senza categoria, nel vero senso dell’espressione, quella tra la Procura Federale e la Reggina Calcio: pur non essendo iscritto ad alcun campionato il club di via delle Industrie è stato oggetto di deferimento ad opera del dott. Palazzi che aveva portato – nella sentenza di primo grado – alla penalizzazione di 8 punti (da scontare in caso di iscrizione futura ad un campionato FIGC), ad una multa di 5000 euro e all’inibizione per 9 mesi del legale rappresentante della società , Lillo Foti.
La materia del contendere era, ancora una volta, una vicenda tristemente nota ai tifosi amaranto per aver caratterizzato la scorsa stagione: quella degli incentivi all’esodo, oltre che il pagamento degli emolumenti e le relative ritenute IRPEF.
Come accaduto allora, la storia si ripete: differenti i pareri dei gradi di giudizio e verdetto finale favorevole alla Reggina.
E’ stata quest’oggi pubblicata la sentenza della Corte Federale D’Appello a Sezioni unite – il secondo grado della giustizia sportiva – che capovolge l’esito e assolve da ogni imputazione la Reggina Calcio. “La CFA, riuniti preliminarmente i ricorsi come sopra proposti dalla Reggina Calcio S.p.A. di Reggio Calabria e dal signor Foti Pasquale li accoglie e, per l’effetto, annulla le sanzioni inflitte. Dispone restituirsi le tasse reclamo”.
Per effetto del provvedimento, dunque, la Reggina Calcio non avrebbe punti di penalizzazione in caso di futura iscrizione ad un campionato (ipotesi tuttavia, è bene chiarirlo, non al momento concretamente sul tavolo), allo stesso modo viene meno l’inibizione per il massimo dirigente Foti.
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