Doppio stop dell’ASD Reggio Calabria, piegata a Leonforte e poi a domicilio da una Cavese dominante. Due risultati che hanno mandato in frantumi l’entusiasmo creatosi dopo i 10 risultati utili consecutivi che avevano riacceso la speranza di aggancio alla vetta.
La rincorsa alla promozione diretta è ormai definitivamente compromessa ma c’è ancora una maglia, ed un campionato, da onorare. Ne è consapevole il presidente Praticò che, attraverso le pagine della Gazzetta del Sud, intervistato dal collega Licordari, ammonisce. “Sono deluso per le ultime due sconfitte che potevano essere tranquillamente evitate. Non è stato facile scalare la classifica passando dal terzultimo posto ai playoff ma non dobbiamo pensare che la rincorsa sia terminata, voglio vincere con Vigor e Rende perchè sono convinto che possiamo ancora dire la nostra“.
Cosa non ha funzionato contro la Cavese? Il presidente ha le idee chiare. “Abbiamo lasciato l’iniziativa all’avversario entrando in campo impauriti e non dovrà più succedere. A volte ci manca la giusta cattiveria agonistica e mi piacerebbe vedere la squadra creare più occasioni da rete“.
Le polemiche, che il giornalista della Gazzetta del Sud si assume la responsabilità di definire ‘costruite ad arte’, la scorsa settimana possono avere influito sul risultato? Alla domanda Praticò risponde. “Penso che i calciatori debbano pensare solo a giocare, ma è chiaro che sentendo certe cattiverie ne hanno risentito sul piano psicologico. Queste bugie rendono l’ambiente poco sereno“. Diversi, e diametralmente opposti dunque, i pensieri in merito all’interno della società .
Il presidente si dimostra in completo disaccordo rispetto a Cozza e soprattutto al DG Martino che nel dopo gara avevano totalmente escluso che i temi trattati nella scorsa settimana avessero potuto avere un ruolo, finanche marginale, nella debacle con la Cavese. Il DG lo aveva fatto peraltro anche in termini perentori. “Sono persona di calcio e sport – le parole di Martino – mi tengo sul groppone la sconfitta e vado alla ricerca delle motivazioni per quello che è stato il nostro lavoro in campo e fuori. Non credo, con grande onestà intellettuale, che ciò che è stato detto e scritto abbia potuto influenzare la prestazione di oggi“.
Due diverse letture delle ragioni di un tracollo.
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