Doveva essere la partita dell’anno, ma una vera e propria “partita”, al Granillo, quest’oggi, non c’è mai stata. L’ASD Reggio aveva il solo obiettivo della vittoria, viene surclassata in ogni zona del campo da una Cavese oggettivamente superiore. Negli uomini, nelle scelte tattiche, nella mentalità . Un gol per tempo: apre l’autogol di De Bode, raddoppia Criniti. Notte fonda per gli amaranto.
LA GARA – La superiorità della Cavese nei primi 25′ è imbarazzante. L’approccio dei campani, è bene dirlo, è da grandissima squadra: pallino del gioco in mano fin dal primo minuto, personalità nelle scelte mai banali effettuate in fase di possesso. Riconosciuto questo, la complicità amaranto è evidente, gravissima. La lezione che la Cavese dà al Reggio è direttamente proporzionale a quella che Papagni impartisce a Cozza. Colpevole il ritardo con il quale il tecnico amaranto reagisce allo schieramento tattico proposto dall’avversario, lasciando i suoi in balia di De Rosa e compagni troppo a lungo.
LACUNE TATTICHE – Sfondano gli ospiti, la falla è sulle corsie esterne. Cozza, probabilmente, si attendeva una mediana a 3 della Cavese che invece si schiera con il 3-4-3: i mediani giocano in verticale, attaccando i vertici del rombo del Reggio (Roselli e Foderaro) mancano i riferimenti per gli interni di centrocampo amaranto che non scalano sui tornanti. Così, mentre De Rosa risucchia Cane verso il centro con i suoi movimenti, Donnarumma ha campo libero per affondare, sfruttando l’incertezza tra Forgione e Oggiano su chi lo debba seguire. Questo il tema tattico che porta all’inevitabile vantaggio degli aquilotti: Donnarumma, appunto, è libero di arrivare sul fondo e far partire un tiro cross sul quale De Bode anticipa Improta ma anche Ventrella gonfiando la rete sbagliata.
COZZA PROVA A RIMEDIARE – Esultano i 200 ultras cavesi che colorano il settore ospiti: la loro squadra è con pieno merito in vantaggio al Granillo. La superiorità schiacciante della prima metà della frazione si annacqua in una parvenza di equilibrio quando – finalmente – Cozza destina Forgione e Lavrendi sugli esterni di centrocampo avversari, ritirando così quel tappeto rosso che aveva fatto loro stendere per l’occasione fino a quel momento. Arrivano anche una conclusione alta di poco di Foderaro e una di Roselli, controllata in due tempi da Conti: definirle occasioni sarebbe eccessivo, meglio derubricarle alla voce “timidi segnali di vita”.
ARRIVA IL COLPO DEL KO – C’è Tiboni dal 1′ della ripresa, fuori uno spento Lavrendi. La musica non cambia, pochi minuti e Cozza esaurisce i cambi: Zampaglione e Maesano rilevano Bramucci e Cane. Il messaggio è chiaro: all’assalto. Macchè. Dall’inizio del campionato gli amaranto, spiace dirlo, hanno scelto di giocare infliggendosi una penalità : Marco Ventrella è un portiere improponibile a questi livelli, in questo momento. La lista degli errori si allunga ulteriormente quando si avventa, si fa per dire, su un cross lungo salvo poi mancare la presa, lasciando la sfera nella disponibilità di Criniti che batte a porta vuota e si regala un giorno di gloria dopo aver già trafitto gli amaranto nel girone d’andata con la maglia del Roccella.
NOTTE FONDA – E’ 0-2, è il colpo che seppellisce definitivamente quell’istinto di reazione precedentemente mostrato dagli amaranto. Manca mezzora ma la partita è già finita. C’è ancora un affondo di Proia, appena entrato, sul quale nessuno dei calciatori di Cozza si preoccupa di intervenire, destro in diagonale, bravo questa volta Ventrella, sulla ribattuta Cicerelli sfiora il clamoroso 0-3. Il tempo che scorre è pura accademia Cavese, insopportabile agonia di un’ASD Reggio lontanissima dall’esser considerata una squadra in grado di potersi opporre alle (reali) corazzate di questo campionato.
Fischi e rassegnazione al termine della gara: è la conseguenza di una sensazione di assoluta, oggettiva inferiorità .
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