Non solo Reggina ed amarcord. Nel corso della piacevolissima chiacchierata con Davide Dionigi, abbiamo approfittato per chiedere al tecnico emiliano un parere sulla vicenda Sarri-Mancini, che dai ieri sera sta facendo il giro dei media nazionali.
“Non ho sentito le dichiarazioni dei diretti interessati in Tv– precisa Dionigi-, ma ho letto ciò che è successo in queste ore. E’ doveroso partire dal presupposto che ci sono vari tipi di insulti, e quello rivolto da Sarri a Mancini rientra tra quelli che danno enormemente fastidio. Sul piano etico Sarri ha indubbiamente sbagliato, perchè sia in campo che in panchina abbiamo il dovere di dare esempi positivi a chi ci guarda, con particolare riferimento ai più giovani. Allo stesso tempo però, non dobbiamo scadere nel finto moralismo, nè essere ipocriti: in ogni partita, specie se il risultato è di quelli importanti, se ne dicono e se ne sentono di tutti i colori, dall’offesa più leggera a quella irripetibile. Senza timore di smentita, posso dire che se venissero riportate a referto tutte le parole dette, sia in campo che in panchina, tutte le squadre dovrebbero fare i conti con squalifiche pesanti ogni settimana“.
Nell’esperimere il giudizio sulla vicenda, Dionigi fa riferimento anche al proprio percorso, sia come calciatore che come allenatore. “Chi ha giocato a calcio o chi allena– prosegue-, sa perfettamente che durante la partita devi gestire uno stress ed una situazione emotiva enormi. Ripeto, non voglio giustificare nessun tipo di offesa, anzi, chi sbaglia deve pagare con la squalifica. Dico solo che durante la mia carriera, in campo mi è capitato di dire cose che non avrei mai detto nella vita di tutti i giorni, pentendomi qualche minuto dopo. La stessa cosa è capitata ai miei avversari, ci siamo detti cose irripetibili neanche pensarci, e tutto finiva o in campo o negli spogliatoi. E’ vero, il ruolo dell’allenatore è diverso, perchè quando alleni devi anche educare, ma lo stress che vivi in panchina è pari, se non superiore, a quello che si prova sul rettangolo di gioco. A Taranto, qualche anno fa, con un allenatore avversario ce ne siamo dette di tutti i colori, e nel sottopassaggio stavamo anche arrivando alle mani: sono cose che non dovrebbero succedere, ma succedono…“.
Proprio partendo da questi ultimi concetti, il tecnico è in disaccordo anche con Mancini. “Ha fatto benissimo ad arrabbiarsi. Anche io, al posto suo, sarei andato a cercare Sarri negli spogliatoi. Dal momento che il suo collega gli ha chiesto immediatamente scusa tuttavia, avrebbe potuto tranquillamente capire che si è trattato di un attimo di ‘follia’, e chiudere la vicenda lì, senza alzare questo polverone”.  In definitiva, secondo Dionigi i suoi due autorevoli colleghi hanno vissuto entrambi una serataccia. “Sono certo che Sarri non sia un omofobo, così come sono certo che Mancini ha dato vita a quello sfogo pubblico solo per amarezza, e non per alzare un polverone che possa favorire l’Inter a discapito del Napoli. Hanno sbagliato entrambi- conclude- da allenatore spero che si possano stringere la mano molto presto e dimenticare la vicenda“.
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