“Vi vogliamo così” urla la Sud. “Reggio Calabria vuole vincere”, ribadisce la Gradinata. Questo lo scenario al Granillo dopo il 90′ quando la valanga amaranto si è già abbattuta sul Roccella: una tripletta di Bramucci porta a 10 i risultati utili consecutivi degli uomini di Cozza e rende ancora possibili i sogni.
Centroventitre giorni dopo una delle pagine più imbarazzanti del calcio in riva allo Stretto, nuovamente di fronte ASD Reggio Calabria e Roccella. All’andata, al Ninetto Muscolo, fu una disfatta di proporzioni drammatiche con gli jonici avanti all’intervallo per 3-0 e protagonisti di una prestazione che surclassò in ogni zona di campo gli uomini di Cozza, mai così brutti. Mai così in debito, come in quella occasione, con la propria tifoseria: oltre 1000 tifosi seguirono l’ASD Reggio a Roccella, offesi da una gara giocata senza criterio.
SENSO UNICO – Il caldo soffocante di quella giornata di metà settembre ha lasciato spazio al vento gelido che piomba sul Granillo dall’Aspromonte innevato. In campo ci sono formazioni diverse negli uomini (solo 5 amaranto erano in campo sullo Jonio) ma soprattutto nella sostanza. L’ASD Reggio è oggi una squadra solida, che ha trovato la propria dimensione in questo campionato ed è reduce da 9 risultati utili consecutivi, il Roccella sta provando a ritrovare slancio dopo il blackout, seguito alla partenza a razzo, che ha costretto i ragazzi di Galati in zona playout. Il copione è quello della partita d’andata, ma a ruoli invertiti. E’ un monologo degli amaranto dello Stretto che impongono la propria superiorità fin dall’avvio. E’ appena il 2′ quando Mittica è già chiamato al miracolo per mettere i guantoni su un violento sinistro di Carrozza destinato all’incrocio, è il segnale di un’inerzia chiara. Oggiano, imprendibile, è una condanna per Diop: affondo sulla corsia mancina e assist sul quale Foderaro arriva con un pizzico di ritardo.
UNO-DUE MICIDIALE – Il gol è nell’aria, arriva al quarto d’ora. Oggiano legge l’inserimento di Bramucci e disegna un filtrante che mette in scacco la difesa avversaria permettendo la correzione in rete, di testa in tuffo, al compagno. Trovato il vantaggio, arriva il raddoppio sempre sull’asse degli stessi due protagonisti. Pasticcio Roccella, ne approfitta Oggiano che a sua volta premia Bramucci liberandolo solo davanti al portiere, lì dove basta un piatto destro per portare la gara sul 2-0 e legittimare l’avvio di gara scintillante.
QUASI UN REPLAY – E’ solo un caso che le squadre non tornino negli spogliatoi con il 3-0 che contraddistinse l’andata. Il Roccella è in balia degli amaranto. Funziona tutto ed il risultato è specchio del dominio perpetrato dagli uomini di Cozza che strappano applausi per l’incisività in fase di possesso e per l’encomiabile disponibilità quando la palla ce l’ha avversario. Senza prime donne, hanno ormai fatto propria quella mentalità provinciale imprescindibile in questa categoria. Quello spirito operaio, quell’umiltà necessaria per far emergere le proprie qualità mettendosi al pari sul piano della corsa rispetto all’avversario. A pochi istanti dall’intervallo l’ASD Reggio sfiora ancora la rete con Forgione, abile a far propria una corta ribattuta e scartare il portiere salvo poi – sbilanciato – mettere di un soffio a lato.
IL PALLONE E’ DI BRAMUCCI – La partita è segnata. La qualità che Lavrendi riesce a imprimere ad ogni sua giocata è un lusso per la Serie D, una differenza sostanziale nel settore nevralgico, evidente almeno quanto il solco scavato da Marco Cane sulla fascia destra: l’ex Lupa Roma, schierato per la prima volta sul suo piede naturale, è implacabile. Da un suo cross nasce l’azione (bellissima) del 3-0: palla sul secondo palo raccolta dal capitano amaranto che controlla e inventa, letteralmente, un tracciante che taglia fuori l’intera difesa jonica e regala a Bramucci il più comodo dei tap-in, questa volta sotto la Sud. Manca oltre mezzora ma la partita ha già detto tutto. In due occasioni, solo uno straordinario Rocco Mittica (portiere classe 98) nega a Bramucci la clamorosa quadripletta prima arrivando su un colpo di testa diretto accanto al palo, un minuto dopo distendendosi su un diagonale dal cuore dell’area di rigore.
Solo accademia per la volata finale. C’è l’esordio di Silvestri, attaccante classe ’99, ci sono gli applausi del Granillo, c’è soprattutto la certezza di aver – finalmente – cancellato l’onta del tracollo del Ninetto Muscolo ormai passato alla storia e contestualmente trovato una squadra degna di tal nome, in grado di regalare soddisfazioni in questa seconda metà di stagione.
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