Non è stata una semplice partita di pallacanestro. Non è stata una semplice gara del cuore destinata al sociale. In campo non c’era la nazionale cantanti e neanche vecchie glorie del Calcio come Cafù, Candela e Bruno Conti.
La Viola Reggio Calabria ha festeggiato i suoi cinquant’anni di storia all’interno di un Old Star Game che regala emozioni a raffica. Il risultato del campo premia l’Italia Over 45: i nomi degli atleti in campo erano dei veri “mostri sacri” del basket italiano. Riva e Brunamonti potrebbero essere paragonati ad un centravanti implacabile come Boninsegna ed ad un registra dal valore assoluto come Carlo Ancellotti. Dall’altra parte del campo , però, le emozioni sono infinite.
Lacrime, felicità, il ritrovarsi uniti nella palla a spicchi. l fondatore, il Giudice Peppino Viola, ed il Presidente storico della grande Panasonic, Gianni Scambia, erano presenti all’evento tra l’emozione di tutto il pubblico presente. Tonino Zorzi, il Carletto Mazzone della palla a spicchi attira una pioggia di applausi e consensi ed allena il team come se fosse una sfida vera.
Accanto a lui, il grande Massimo Bianchi, storico play della prima grande Viola. Gaetano Gebbia,Coach che da capo allenatore ha fatto registrare il miglior piazzamento dei reggini, e Kim Hughes , primo straniero in A della favola nero-arancio. L’iniziativa è stata promossa da un super-tifoso, Ale Nava: la partita, oltre a celebrare l’anniversario della Viola, ha voluto testimoniare un forte impegno sociale nei confronti della Fondazione “Operation Smile” presieduta da Santo Versace.
Hanno fatto ritorno in riva allo Stretto giocatori molto cari al pubblico e ai tifosi di Reggio Calabria, quali Stefano Attruia, Hugo Sconochini (il Condor, alla Tovalieri), Donato Avenia, Sandro Santoro, Gustavo Tolotti, Lucio Lagana’, Giovanni Spataro, Marco Spangaro, Davide Lamma, Agostino Li Vecchi, Paolo Giuliani, Mario Porto, Rocco Famà e Gerardo Brienza. Grande gioia anche tra la tifoseria organizzata che ha rispolverato gli storici striscioni della curva “Rappoccio” con i cori personalizzati che hanno accompagnato l’ingresso di ogni giocatore, da “Un Capitano” rivolto a Sandro Santoro, al celeberrimo “Curre curre guagliò” dei 99 Posse dedicato a Donato Avenia. Tutti hanno voluto dare un piccolo contributo alla buona riuscita dell’evento, dai componenti dello staff medico-riabilitativo, con il dott. Gianni Calafiore, Lillo Barreca e Filippo Marcianò. Il risultato sportivo passa quasi inosservato anche perché il clima rimane festoso dall’inizio alla fine.
Il “Qui non si muore mai” d’annata, coniato tanti anni fa da Capitan Santoro va ancora di moda. Domenica la A2 ritorna in campo, la Viola si oggi vuole cavalcare l’onda dei ricordi per ritornare più grande che mai.
Giovanni Mafrici
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