Se, solo poco tempo fa, mi avessero detto che sarei andato allo stadio per assistere ad una partita della mia squadra e, vedendo le due compagini entrare sul terreno di gioco rispettivamente in casacca bianconera e amaranto (col granata la differenza é minima), avrei tifato per i giocatori a strisce, sarei scoppiato in una fragorosa risata e avrei chiesto al mio interlocutore di misurare il tasso di alcool presente nel suo corpo. Invece a volte ciò che sembra un’utopia, tutto d’un tratto si trasforma in emozione unica e forse irripetibile; concedetemi il forse, perché con la Reggina di emozioni ne abbiamo vissute e ne vivremo certamente tantissime altre.
Anche Babbo Natale, al quale avevo chiesto qualche ciuffetto d’erba in più per il Granillo, ha contribuito alla festa e il manto erboso, come per magia, da triste e sabbioso, é tornato verde e profumato come ai bei tempi. Non nascondo che, quando le squadre sono entrate in campo, un momento di smarrimento l’ho anche provato, pur avendo il giorno prima ammirato, toccato persino posato come una modella da calendario, con quella maglia a strisce bianconere.
Subito dopo, lo smarrimento ha fatto posto ad una grande emozione e ad un grande orgoglio di essere un sostenitore di questa squadra, oltre ogni categoria. La ciliegina sulla torta, immancabile nelle feste più belle, doveva essere la vittoria, e alla fine di una partita forse non bellissima, ma per questa volta chi se ne importa, il successo é arrivato, sofferto, proprio come ci insegna la storia di questo club nato l’11 Gennaio di 102 anni fa. no, non poteva essere un trionfo scontato, la Reggina é nata con sofferenza, e grazie alla sofferenza ha ottenuto i successi che tutti noi conosciamo.
La storia va conquistata con costanza, ma senza fretta, va inseguita, amata e scritta giorno dopo giorno, dentro e fuori dal rettangolo verde. “Da ieri il bianconero si é mischiato con l’amaranto che scorre nelle mie vene…..”. Un colpo al cuore nel leggere queste bellissime parole di un tifoso. Chissá, forse un giorno i miei nipoti, sfogliando un vecchio album o, verosimilmente, una pagina del social del 2050, rivedranno queste immagini e proveranno le stesse mie emozioni, le stesse emozioni di mio nonno che nasceva, guarda caso, nello stesso anno dell’unione Sportiva Reggio Calabria, l’anno di grazia 1914.
Ugo La Camera
Commenti