Sollevato dall’incarico di allenatore del Trebisacce, in ordine cronologico Vincenzo Pacino è stato l’ultimo dei tecnici fin qui esonerati nel calcio dilettantistico calabrese. Un addio non del tutto sereno, quello tra Pacino ed il sodalizio silano. “Diciamo che è partito tutto male fin dall’inizio della stagione-spiega il mister al collega Andrea Mazzotta, che lo ha intervistato per il Quotidiano della Calabria-, infatti dopo circa 10 giorni di ritiro, a seguito di un disguido di poco conto con il Presidente, ero stato già messo in discussione da parte di qualcuno. Forse volevano qualcuno diverso, che facesse giocare qualcuno che dicevano loro, col modulo che dicevano loro“.
Il riferimento è chiaro: “Intendo alcuni membri, non tutti, della dirigenza. Mi sono sempre mosso come ho voluto io, ma ho ricevuto diverse pressioni“. Eppure, lo stesso Pacino era stato uno dei principali artefici della promozione in Eccellenza, ottenuta soltanto una stagione fa. “E’ mancata tranquillità nell’ambiente. Si sentiva che qualcosa era cambiato rispetto all’anno scorso. Bisognava stare sempre sul chi va là e guardare al risultato...”.
Un epilogo amaro dunque, soprattutto nelle modalità . “Non discuto l’esonero perché secondo me ci può anche stare. Discuto il modo in cui è arrivato l’esonero, cioè senza essere stato convocato, senza aver ricevuto ad oggi una telefonata del Presidente“.
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