Un riconoscimento a chi esalta lo spettacolo del calcio dilettantistico. Settimanalmente ReggioNelPallone.it – giornale sportivo online più letto in Calabria – premia il migliore allenatore nell’ambito del panorama dilettantistico reggino. Un premio destinato al tecnico di una squadra che si è distinta per una importante vittoria, una grande prestazione o un gesto particolarmente meritorio.
IL PREMIO SETTIMANALE DI REGGIONELPALLONE.IT E’ SUDDIVISO IN:
1) Serie D, Eccellenza e Promozione
2) Prima, Seconda e Terza Categoria
L’ALLENATORE DELLA SETTIMANA (SERIE D – ECCELLENZA – PROMOZIONE) DI RNP E’ GIUSEPPE CARELLA (LOCRI).
Nell’Olimpo del Calcio ci è entrato di diritto. Ha rivoluzionato il modo di stare in campo, anzi lo ha rinnovato. Dopo l’Ajax di Rinus Michels e Johan Cruijff, dopo il Milan di Sacchi, il Barcellona di Pep Guardiola. Il suo “Tiki Taka” ha scandito i successi dei blaugrana ed ispirato colleghi un po’ meno famosi, come Peppe Carella. Il suo Locri è un’autentica corazzata, gioca un buon calcio e da ieri è la nuova capolista del girone B di Promozione (causa esclusione del Marina di Gioiosa).
Il successo di Bocale ha certificato la forza di una squadra che sta acquisendo pian piano la migliore condizione ed una certa consapevolezza del proprio valore. “Speravo di condurre una partita del genere. In settimana avevo chiesto ai ragazzi di lanciare un segnale chiaro e prorompente ai nostri avversari. E’ un’attestazione di forza giunta contro una squadra importante, così come lo è il Bocale. Abbiamo superato la prova del nove, ma ci tengo a precisare una cosa: risultato e prestazione, per me, non sono una sorpresa. La società è intervenuta nel mercato dicembrino in modo mirato e corretto, ovviando alle carenze, soprattutto di personalità, che la nostra squadra pagava. Lo scheletro costruito quest’estate sapevamo fosse buono, ma bisognava irrobustire le ossa. Questa partita potrebbe rappresentare lo spartiacque del nostro campionato. Siamo nelle condizioni, assieme ad una o forse due squadre, di lottare per la promozione diretta”.
Il biglietto da visita di mister Carella? Un curriculum da fare invidia… “Ho maturato una buona esperienza nel settore giovanile della Reggina. Nei dieci anni tinti d’amaranto ho allenato dagli Esordienti sino agli Allievi Nazionali, giungendo, peraltro, alle finali Scudetto. Ad un certo punto, però, ho sentito l’esigenza di rapportarmi in contesti diversi e la curiosità di affacciarmi al calcio dei ‘più grandi’ mi ha indotto ad intraprendere nuove avventure, anche in tornei interregionali. Sono stato dapprima a Bagaladi, dove, subentrato a stagione in corso, ho portato alla salvezza una squadra ultima in classifica e l’anno successivo abbiamo disputato i play-off. Con il Rosarno l’obiettivo era una salvezza tranquilla, ma siamo andati ben oltre le più rosee aspettative, chiudendo al terzo posto e sfiorando la Serie C. La parentesi con la Valle Grecanica è finita anzitempo per esigenze di natura economica. Ho così deciso di prendermi una pausa di riflessione, maturando anche l’idea di essere più selettivo e dunque sposare la progettualità piuttosto che un nome importante. A Bocale ho passato due mesi, ma ho poi abbandonato la nave perché non ravvisavo credibilità in quello che mi era stato proposto. Dopo altri due anni lontani dal rettangolo verde, in cui comunque ho dato massima disponibilità per dare una mano di aiuto alla delegazione di Reggio Calabria per la rappresentativa locale Allievi, ho deciso di tornare in panchina, ripartendo da Locri”.
Nei dieci anni sicuramente positivi nel Settore Giovanile della Reggina, tantissimi sono stati i calciatori che ha avuto la fortuna di allenare. “I vari Ceravolo, Castiglia, Barillà, Alessio Viola e Missiroli sono stati miei allievi, ma se devo scegliere quello che più di tutti mi ha impressionato, con il senno di poi, è quest’ultimo. Già da piccolo intravedevo delle potenzialità in lui, ma non pensavo potesse fare un percorso del genere. Non è un ragazzo che ha bruciato le tappe, questo è soggettivo. Si è conquistato quello che ha e ad oggi posso dire che meriterebbe addirittura qualcosa in più”.
Il calcio, però, non è solo emozioni, ma una materia su cui sbatterci la testa. “Ritengo che questo sport abbia bisogno di un intenso studio e negli anni mi sono documentato per essere il più aggiornato possibile. Ho anche pubblicato due libri, uno di questi nel 2007 e l’altro dovrebbe uscire a stretto giro di posta. Il calcio, per me, è motivo di orgoglio. Il modulo che prediligo? L’ho sempre adattato ai giocatori che ho a disposizione. Ho più volte utilizzato il 4-3-3, ma quest’anno ho schierato anche i miei con il 3-5-2 o con il trequartista dietro le due punte. Alla fine, a fare la differenza sono i principi tattici”.
La vittoria più bella per un allenatore? Superare gli obiettivi, andare oltre. E mister Carella ci è riuscito, sempre. Dal Locri ci si aspetta il salto di categoria. Lui lavora in quest’ottica, per andare oltre, ancora una volta.
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