Tutto giro per il verso storto in casa Roccella. A conti fatti, il bicchiere resta mezzo vuoto dopo il pari col Gragnano, e dunque passa in second’ordine il fatto che gli amaranto siano tornati a fare punti, interrompendo la sanguinosa serie di sconfitte di fila. Troppe, davvero troppe le occasioni sprecate dai locali, che hanno comunque avuto il merito di non abbattersi dopo essere passati in svantaggio.
E’ stata una gara in cui i nervi contavano più di tutto, vista l’importanza della posta in palio. I ragazzi di mister Galati hanno giocato col freno a mano tirato nei primi quaratacinque minuti, mostrandosi preoccupati più a non prenderle, o comunque  ad evitare uno i tanti errori ingenui che negli ultimi due mesi si sono verificati in tutte le gare. L’ingenuità anche questa volta non è mancata, ed ha causato il vantaggio ospite. Un innocuo pallonetto da venticinque metri, calciato senza neppure tanta convinzione da Baleotto, finisce adagio sotto la traversa, con Mittiga esageratamente lontano dai pali. Anche questa volta dunque, per il Roccella sembrava stesse per materializzarsi un’altra “via Crucis”. Morale sotto i tacchi e qualche calciatore non proprio in vena, vedi Vieira e Criniti, usciti tra i mugugni del pubblico locale, notoriamente fin troppo pacato e sportivo. Addirittura, il secondo ha litigato con i propri tifosi, attestato questo di un esagerato nervosismo che aleggia nel gruppo amaranto. Galati ha provato a correre ai ripari inserendo in corso d’opera i due “big” Minici e Carrozza, ancora non in perfette condizioni fisiche.
Come detto prima, dopo il gol di Baleotto i locali hanno cinto d’assedio la difesa gragnanese. Errori a tu per tu col portiere e salvataggi sulla linea di porta, uniti ad alcune situazioni in cui gli jonici hanno vanamente chiesto il calcio di rigore. A salvare il salvabile, ci ha pensato Coluccio. Il capitano del Roccella all’82’ si è visto respingere un tiro a botta sicura dall’intervento in forbice di Perinelli, ma cinque minuti più tardi ha trovato il varco giusto, e per l’estremo difensore campano altro non è rimasto che raccogliere il pallone in fondo alla rete. I locali hanno provato pure a completare la rimonta nel poco tempo rimasto, ma l’arrembaggio finale si è spento sulla retroguardia del Gragnano, con gli ospiti fin troppo scaltri a far scorrere il cronometro.
Peccato per questi due punti persi, di fronte ad una formazione, quella campana, che era decisamente alla portata dell’undici del presidente Serafino. La speranza in casa Roccella è che la Dea Bendata torni a guardare verso i colori amaranto, e che magari gli arbitri comincino a decretare anche qualche rigore a favore (quelli contro, sono già tantissimi…), visto che oggi ce n’era almeno uno, non assegnato dal signor Iacovacci.
Pino Gagliano
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