Un riconoscimento a chi esalta lo spettacolo del calcio dilettantistico. Settimanalmente ReggioNelPallone.it – giornale sportivo online più letto in Calabria – premia il migliore allenatore nell’ambito del panorama dilettantistico reggino. Un premio destinato al tecnico di una squadra che si è distinta per una importante vittoria, una grande prestazione o un gesto particolarmente meritorio.
IL PREMIO SETTIMANALE DI REGGIONELPALLONE.IT E’ SUDDIVISO IN:
1) Serie D, Eccellenza e Promozione
2) Prima, Seconda e Terza Categoria
L’ALLENATORE DELLA SETTIMANA (SERIE D – ECCELLENZA – PROMOZIONE) DI RNP E’ ANTONELLO FARAONE (VILLESE)
Sembra quasi di trovarci in un racconto fantastico, dove la protagonista come per incanto cambia volto. L’aiutante, in questo caso mister Faraone, non si ritrova però la bacchetta magica, no. A lui basta lavorare sull’aspetto psicologico della sua Villese. Risultato? Normale conseguenza del lavoro. In una settimana non si può certo modificare il modo di stare in campo ed approcciare al match. Va riconosciuto il giusto merito a mister Cotronei, ma con il nuovo tecnico sembra scattato un feeling speciale. Conosciamo meglio Antonello Faraone, l’allenatore della settimana.
Un pari dal sapore d’impresa. La Villese sfodera un primo tempo eccezionale, ma a mancare è il gol. Quando arriva? Forse nel momento più complicato, vista l’espulsione di Gazzetta. La capolista riagguanta il risultato nel finale, ma non va oltre l’1-1. Era passata poco meno di una settimana, ma si è visto uno spirito diverso dei ragazzi. Â
“Non saprei raccontarvi cosa sia cambiato nella testa di questi ragazzi, ma posso certamente dirvi cosa ho cercato di fare. Al mio arrivo ho trovato un gruppo che gruppo non era. Il segreto di una squadra è l’unione di intenti e perciò ho lavorato sulla coesione ed il sacrificio. Come succede in società come la Villese, la novità porta con sé una ventata di positività . Il cambio alla guida tecnica, la diversa metodologia di allenamento ha infuso fiducia in tutti i componenti. Ho sin da subito elogiato le effettive potenzialità di ogni singolo calciatore e il risultato certifica un dato di fatto: non mi hanno smentito”. Â
Precedentemente a questa nuova avventura, due sono state le panchine su cui si è seduto: quelle di Villese ed Eufemiese. Ci racconta la vittoria più bella della sua carriera?
“La vittoria di Palmi, contro una squadra che al giorno d’oggi è ai vertici del dilettantismo, in un campionato interregionale, ritengo sia stata la più bella della mia carriera da allenatore per due sostanziali motivi. Il match si è concluso 0-4 per la Villese (a quei tempi il risultato era valevole per il torneo di Prima Categoria, ndr) e disputammo una partita perfetta dal punto di vista del gioco. I complimenti a fine gara e la lealtà del nostro avversario è lo specchio del calcio a cui auspico. La Palmese è giunta sin nel nostro spogliatoio per elogiarci, un motivo d’orgoglio ed un gesto che rende onore a chi lo ha compiuto”.
Ieri l’apertura ufficiale del mercato di riparazione. La società , in tal senso, interverrà viste le condizioni di classifica in cui versa la squadra attualmente?
“Prima di aprire qualunque discorso mercato devo guardarmi intorno e conoscere meglio quello che ho a disposizione. Nel momento in cui ho accettato il progetto Villese, ho sposato anche la loro linea verde. Si tratta di un percorso triennale,che mira alla valorizzazione dei nostri giovani. La società mi ha presentato un gruppo di ragazzi validi, alcuni già in pianta stabile in Prima Squadra, altri che da qui a breve potrebbero tornare utili. Ho trascorso molti anni nei Settori Giovanili e l’esperienza da osservatore del Torino Calcio mi ha formato”.
Chi l’ha sorpresa in positivo in questa prima settimana di lavoro?
“Non mi sento di citare un calciatore in particolare. Devo fare i complimenti ai ragazzi che non sono scesi in campo nella gara di domenica, perché dalla panchina hanno incitato e spronato i compagni dal primo secondo all’ultimo. Hanno dimostrato un attaccamento straordinario alla maglia ed al gruppo. Cosoleto a centrocampo? Ho avuto modo di seguire un paio di partite prima di essere chiamato a risollevare le sorti di questa squadra, ma avevo istintivamente intuito che quel giocatore avrebbe potuto benissimo giocare in mezzo al campo, alla ‘Gattuso’ per intenderci. Avanzando il suo raggio d’azione abbiamo di certo guadagnato in termini di aggressività e sacrificio. Si è subito messo a disposizione della squadra, dimostrando un carattere eccezionale, interpretando un ruolo non suo, ma assolvendo bene alle sue mansioni”.
C’è un collega un po’ più famoso a cui si ispira?
“Negli anni che furono ero attratto dal modo in cui Sacchi faceva giocare il suo Milan, ma non ho disdegnato altri ‘maestri’ che nel corso del tempo hanno insegnato calcio in giro per il mondo. Tra i più recenti mi sentirei di dire Pep Guardiola. Il Bayern, così come il suo Barcellona, prediligono il possesso palla alla ricerca della migliore soluzione per offendere. Io sono della stessa filosofia di gioco e devo dire che nella prima parte di gara i ragazzi hanno messo in campo tutto ciò che avevo chiesto loro. Nella ripresa, quando il pressing dei nostri avversari è diventato più insistente, siamo un po’ calati, ma è questo Il calcio che voglio”.
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