Ci sono racconti di amori destinati a durare per sempre. Emozioni cosìÂ
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ruggenti che nemmeno la penna di un favolista sarebbe capace di condensare. Entrare in campo e trovarli tutti lì, i tuoi ex compagni. Cosa si prova? La risposta più evidente sembrerebbe la solita: tanta emozione, un pizzico di brivido che magari, al fischio dell’arbitro, diventa un’emozione fumè. Sfumata. Perché devi dare il massimo, fregandotene di chi ti gioca contro. Ma a chi lo raccontiamo? L’emozione non si può imbottigliare dietro un “No, non esulto se faccio gol”. L’emozione ti scappa appena, non trapela. Lo vedi dagli occhi. E neanche. Si rifugiano dietro sorrisi e abbracci. E l’emozione, almeno per novanta minuti, resta dei calciatori.
Accadrà lo stesso domenica, al Longhi Bovetto di Croce Valanidi. Il protagonista si chiama Giovanni D’Ascola, la partita è Reggio Sud-Palmese, primo turno di Coppa Italia Calabrese. Una vita in neroverde e adesso l’emozione di un istante incancellabile: “No, non sarà affatto una partita come le altre. Ho giocato quattro anni a Palmi, sarei un bugiardo se solo pensassi di trovarmi contro una squadra come le altre. Ho vissuto tantissime emozioni con quella maglia, devo tutto ai miei compagni, non dimenticherò mai quei tifosi che ci applaudivano anche nelle difficoltà . Sono stati anni incancellabili“.
Il presente, però, si chiama Reggio Sud: “Conosco tutti i ragazzi che giocano alla Palmese. La maggior parte vive a Reggio, e dunque spesso ci incontriamo. Però so che domenica, a me e al Reggio Sud, aspetta una partita da vincere. Dobbiamo dare il massimo, incontriamo una squadra che fa l’Eccellenza e lì potremo mettere davvero alla prova le nostre qualità . Rispetto e amicizia, ma in campo non devi guardare in faccia nessuno“.
E poi la solita domanda. Quella che ti aspetti, quella che ti disconnette per un po’ di secondi prima della risposta. “Se segno, esulto? … No …”. Non aggiunge altro…
Francesco Mansueto – Reggionelpallone.it
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