“Per pensare ancora in grande, Agropoli vale quasi quanto una finale“. Un concetto sussurrato per tutta la settimana, ma mai urlato, onde evitare di caricare troppo la trasferta in terra campana del Reggio Calabria. Si, ad Agropoli si doveva vincere. Per caricare ancora di più l’ambiente, per confermare il recente processo di crescita e per trovare ulteriore slancio e fiducia nei propri mezzi. Ma soprattutto, ad Agropoli si doveva vincere per dare veramente un senso al cammino che attenderà dopo la sosta gli amaranto.
Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Un’altra posizione guadagnata, anche se la distanza dalle prime è rimasta tale e quale. Idee ed opinioni contano, ma nel calcio, lo ripetiamo, il doppio giudice supremo è costituito da numeri e campo. Guardando i numeri non si può che sorridere, specie considerando dove erano gli amaranto subito dopo la surreale sconfitta di Siracusa. Da quel giorno, tralasciando il 3-0 a tavolino contro il Rende, sul campo sono arrivati ben 13 punti in 6 giornate, per una media che attualmente è da promozione diretta. Quattro i risultati utili consecutivi, che hanno portato in cassaforte tre vittorie ed un pareggio.
Anche guardando il campo, nelle ultime due gare non mancano i segnali confortanti. Cuore e forza della disperazione contro la Palmese. Organizzazione e solidità ieri pomeriggio al Guariglia. La prima vittoria ottenuta sul campo lontano da Reggio, dimostra quanto questo gruppo stia crescendo non solo come condizione fisica e coesione, ma anche e soprattutto come personalità . Non era assolutamente facile tornare da Agropoli con i tre punti, il rischio di fare i conti con l’entusiasmo di una squadra che tornava dopo mesi nel suo stadio e per di più senza le “odiose porte chiuse”, era concreto ed elevato. Eppure, la compagine dello Stretto in 90 minuti ha concesso soltanto una palla gol nel finale, ad un avversario che fin dalle prime battute ha dimostrato di non disdegnare per niente il risultato di parità , anzi…
La luce a Reggio si è riaccesa. Lo dice la classifica, lo dicono i numeri e lo dicono le recenti prestazioni. Certo, così come abbiamo sostenuto che non fosse tutto da buttare durante i periodi di magra, oggi rimaniamo consapevoli che c’è ancora parecchio da fare, affinché il percorso diventi ancora più importante. Ma a quello avremo tutto il tempo per pensarci (magari a partire da domani…) anche perché domenica prossima l’undici di Ciccio Cozza osserverà un turno di riposo. Oggi invece, bisogna solo godersi il momento felice e fare i complimenti a questi ragazzi, così come in passato abbiamo rivolto loro costruttive critiche.
Dopo una estate da film dell’orrore, dopo mesi di delusione e rabbia, la città dello Stretto riscopre un po’ di felicità . E se la merita, tutta. Restando nel campo dei meritati applausi, complimenti a quel centinaio di Ultras arrivati al Guariglia: compatti così come annunciato in settimana, calorosissimi, mai domi. Il successo della speranza, è anche merito loro.
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