Una settimana da “incubo”, tanto tuonò che piovve. Segnali di insofferenza, undici in affanno anche atletico, alcune disquisizioni sul modo di interpretare la gara tatticamente, tanti dubbi anche se il Gallico Catona continuava a vincere. A Paola arriva una evitabile prima sconfitta in campionato dopo nove giornate.
Anche un pari sarebbe stato utile alla causa ma è stato sbagliato l’approccio alla gara (ancora male gli esterni), rischiando La Cava appena arrivato, un centrocampo a tre poco reattivo e propositivo, un attacco poco pungente e lo stesso Alassani in debito d’ossigeno. Ci sono le scusanti, è vero, delle assenze di Daniele Conti e Andrea Penna ma perché trova poco spazio il talentuoso Ferrato ? Il lavoro settimanale deve riprendere con molta più lena, il Gallico Catona stenta ad alzare i ritmi e risulta spesso compassato.
E’ un momento cruciale, forse decisivo della stagione. A dicembre la “ grande decisione” su cosa fare realisticamente, guardando in faccia alla realtà e soprattutto al “ conforto economico” per una società che fa della programmazione della serietà elementi basilari.
“Cantiere aperto” (è andato via soprattutto l’attaccante Palmiteri e bisogna trovare soluzioni sugli esterni offensivi) , chi guida tecnicamente ha fatto pure bene sul fronte risultati, si è anche apprezzato il lavoro svolto, ma bisogna pur accettare con serenità le critiche, quando fatte con costrutto.
Che fare? Calma e gesso, aspettando dicembre. Tranquillità e serenità sono buone consigliere, la “risposta” dovrà venire subito, già da domenica prossima dove si affronta l’ Isola Capo Rizzuto dell’ex Leo Gatto. E’ uno scontro verità, serve un’ inversione di tendenza per capire e confrontarsi a viso aperto. E poi…
Giuseppe Calabrò
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