Importante vittoria quella ottenuta nel pomeriggio odierno dalla ReggioMediterranea, che riscatta in tal modo l’inopinata débâcle di Acri, compiendo un grosso balzo in avanti nella lotta salvezza. Pur continuando ad esser priva di Candido, la compagine reggina ha retto benissimo lo scontro coi più quotati pianigiani della Cittanovese di patron D’Agostino, i quali, in giornata negativa,non hanno praticamente mai creato autentici pericoli dalle parti di Caputo.
PRODEZZA DI GALLUZZO, POI CALMA PIATTA- Gli uomini di Crupi potrebbero sbloccare la contesa al minuto numero 8, allorquando Neri pesca millimetricamente lungo l’out destro De Marco, la cui esecuzione in diagonale, a botta sicura, trova la prodigiosa respinta di Galluzzo, abile nel distendersi alla sua destra e respingere la sfera destinata in fondo al sacco. Lo scampato pericolo scuote i giallorossi di Ferraro, i quali, tuttavia, non vanno oltre un piazzato di Cundari, con sfera abbondantemente alta sopra la traversa (10′). La sfida scorre via sul filo dell’equilibrio, non regalando di fatto alcuna emozione ai numerosi spettatori del “Longhi-Bovetto”. Occorre aspettare dunque il minuto 26, per annotare qualcosa di rilevante: la punizione targata Merenda mette i brividi al portiere ospite, poiché la sfera finisce poco sopra l’incrocio alla sua sinistra. Al 28′ Zappia, dopo una perentoria serpentina di Crisalli lungo la fascia destra, finisce giù all’altezza della riga d’area giallorossa, ma l’arbitro fa ampi cenni al giocatore di rialzarsi, valutando il tutto quale normale contrasto di gioco (decisione apparsa per la verità corretta). Dall’altra parte, al 43′, sono gli ospiti a reclamare per un presunto atterramento subito da Trentinella, ma anche qui il sig.Virgilio sembra azzeccare la decisione, lasciando correre.
VENTURA CREA, ZAPPIA DECIDE- La ripresa vede in campo una Cittanovese più reattiva, che dà l’impressione di poter assumere il predominio dell’iniziativa. Al 4′ Giovinazzo mette al centro un invitante traversone dalla sinistra, su cui Martino interviene con efficacia sventando l’accorrere minaccioso, dietro le sue spalle, dello sgusciante Trentinella. I giallorossi iniziano a spingere sul serio, sfruttando particolarmente le corsie esterne. All’8′ Pasquale Velletri è abilissimo nel superare diversi avversari, prima che il suo cross venga deviato in angolo dalla retroguardia dei padroni di casa. Intorno all’ora di gioco tuttavia, il pallino torna alla ReggioMediterranea, anche grazie ad un Ventura in grande spolvero. Al 18′, il numero 7 viene anticipato d’un soffio da Galluccio in uscita dopo l’illuminante assist fornito da Zappia, ma lo spunto più importante lo fornisce al minuto 25, quando, approfittando di una delle amnesie della difesa avversaria, serve il pallone sui piedi di De Marco, il cui tiro da due passi incoccia sul braccio di Natino Varrà . Nessuna esitazione per il sig. Virgilio, si tratta di rigore e contestuale cartellino giallo all’indirizzo dell’esperto difensore. Dal dischetto Zappia dimostra tutta la sua freddezza, infilando l’angolino basso alla sinistra di un Galluccio che aveva comunque indovinato la direzione della sfera.
INUTILE FORCING-La rete subita porta gli ospiti a gettare il cuore oltre l’ostacolo alla ricerca del pari, ma al di là degli innumerevoli palloni lanciati all’interno dell’area di rigore reggina, Caputo non deve sporcarsi affatto i guantoni, ed anzi sono i padroni di casa a fallire due volte il raddoppio. Al 32′ lo scatenato Ventura, dopo un efficace triangolo con Siclari, chiude in modo maldestro un contropiede, sparando su Galluccio. Due minuti più tardi, lo stesso Siclari, grande ex della sfida entrato dalla panchina, non sfrutta a dovere il perfetto lancio targato De Marco su una ripartenza, calciando debolmente ed agevolando in tal modo l’intervento dell’estremo difensore.
Al fischio di chiusura esplode tutta la gioia dei giocatori di casa, che tornano a festeggiare i 3 punti dopo oltre un mese di “astinenza”. Di contro, appare evidente lo scoramento tra le fila della Cittanovese, per una prestazione che al di là delle assenze è apparsa troppo blanda.
Pasquale Imbalzano
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