Ora è ufficiale: avvio pessimo di campionato per i neroarancio, certificato dal ko odierno. Tre sconfitte consecutive, quattro totali, con solo due vittorie, un bilancio che non lascia dubbi per una squadra partita con ambizioni di primato. Cade, nuovamente, la Viola: pesa l’assenza di Freeman, i padroni di casa giocano con l’essenziale ma spettacolare doppio americano Bryant-Roberts (58 punti in due) e si impongono con il risultato di 76-69. P
Partenza lenta della Viola, che resta a guardare gli uomini di coach Alessandro Ramaglia imporre il loro gioco chiudendo in svantaggio i primi due periodi, rispettivamente con il punteggio di 24 – 19 e 40 – 35.
Al rientro dall’intervallo coach Benedetto apporta qualche modifica tattica, la Viola – che era andata al riposo lungo sotto di 5, stesso gap esistente dopo i primi 10′ di gioco – si sveglia, imprime velocità alle proprie azioni, ricuce lo svantaggio, prima pareggia e poi chiude in addirittura avanti il terzo periodo con il punteggio di 51 a 53.
L’ultimo periodo è una vera e propria battaglia, la Viola cerca di tenere il vantaggio conquistato con grinta e determinazione, ci vuole uno strappo prepotente di Siena che non sbaglia nulla e punisce i reggini, firmando il nuovo sorpasso con una spettacolare schiacciata di Bryant. La Viola risente del colpo, il nuovo blackout è fatale, gli errori commessi nei frangenti decisivi condannano la squadra dello Stretto: i biancoverdi amministrano gli ultimi minuti di gara, chiudono l’ultimo quarto con un 25-16 pesante e vincono, con merito.
Arriva la terza sconfitta consecutiva per la Bermè Viola, e visto come si era arrivati all’ultima frazione di gioco il rammarico è notevole. In settimana sarà necessario procedere ad un’attenta valutazione di quanto non abbia funzionato in questa prima parte di stagione. Carattere e voglia di vincere, visti nel terzo periodo, sono un dato positivo e in controtendenza rispetto a quanto visto appena una settimana fa nella sanguinosa sconfitta con Latina, ma ancora insufficiente. Ciò che resta è prima di tutto la pericolosa predisposizione ai cali di concentrazione, inammissibili per una squadra creata con l’ambizione di volare verso i piani alti della classifica.
Giuseppe Rosario Princi
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