Salire? Impresa da titani. Solo Jules Rimet ha osato così tanto. E’ come vincere un Mondiale del pallone: bisogna arrivare primi su trentadue squadre. Le regole? Più disastrose della realizzazione sotto porta di Darko Pancev nella sua stagione in nero-azzurro.
In casa Viola? Rivoluzione mentale, societaria, economica con ambizioni d’alta quota e voglia di vincere. Il nuovo Main Sponsor, l’apertura di una seconda sede nella Milano degli affari economici uniti ad una tradizione importantissima catapulta Reggio tra le formazioni favorite della nuova A2. La parola dovrà esprimerla il campo fino in fondo, fino alla primavera: servità continuità, tranquillità e tanta voglia di vincere.
Se la matricola Agropoli, allenata da una vecchia conoscenza del basket reggino Antonio Paternoster è in vetta con una squadra, senza dubbio non “da battere”, se Verona,Brescia,Ferentino e la stessa Viola sono già state battute durante queste prime tre giornate, siamo consapevoli che assisteremo ad un campionato “strano” da vivere fino in “zona Cesarini”.
La Viola sta bene ed è uscita fuori alla grande dopo la sconfitta casalinga contro Casale: I successi contro Omegna in trasferta e Scafati in casa hanno potenziato il morale dei ragazzi di Coach Benedetto. L’allenatore dei reggini ha ribadito nuovamente quale potrebbe essere il segreto per la coesistenza di tutti questi fortissimi atleti: fare gruppo. Vedere volare in aria tutta la panchina nero-arancio esultante dopo ogni canestro della sfida contro i campani di Scafati può diventare uno dei primi simboli di coesione.
Il campionato non da tregua: domenica alle ore 16 i reggini viaggiano verso il Lazio per affrontare un leone ferito. Gara dell’ex per Mario Ghersetti e sfida contro una delle squadre più forti ed ambiziose della A2. Palla a due contro il Ferentino di Matteo Imbrò, siciliano super promettente reduce dalle stagioni nella massima serie alle V di Bologna e dei due mostri sacri del basket italiano come Angelo Gigli e Massimo Bulleri.
Giovanni Mafrici
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