Ecco cosa succede nel confondere un’ammissione al processo come parte interessata con un ripescaggio in Lega Pro. Si era fatto un gran parlare nei giorni scorsi su alcuni portali e su numerose piazze virtuali e non della riammissione del Messina in terza serie con relativa e presunta (perchè mai verificatasi in realtà ) festa dei sostenitori giallorossi.
Un azzardo, con una sentenza ancora da scrivere, che non ha pagato. Messina beffato, nonostante l’ottimismo diffuso e le dichiarazioni del nuovo presidente Stracuzzi che annunciavano giorni fa un, “ritorno in Lega Pro al 99%”. Confidavano, i siciliani, nelle sentenze relative all’inchiesta “Dirty Soccer” che vedeva coinvolte pesantemente – almeno all’apparenza – Vigor Lamezia e Barletta.
Qualora fossero state confermate le richieste del procuratore Palazzi, le due società sarebbero state retrocesse in Serie D e così il Messina, ammesso al processo come parte interessata, avrebbe ottenuto d’ufficio la “promozione” in Lega Pro. Così non è stato. La Vigor è stata penalizzata di 5 punti da scontare nel prossimo torneo professionistico, il Barletta di 2 lunghezze. Il fatto che nel frattempo sia sopraggiunto il fallimento del club pugliese non è d’aiuto per il Messina che avrebbe potuto approfittare dei “guai” barlettani solo nel caso in cui fosse stata dimostrata la colpevolezza per illecito sportivo.
I giallorossi annunciano battaglia in secondo e terzo grado ma per il momento restano in Serie D e con ogni probabilità , a questo punto, alla compilazione dei gironi e dei calendari faranno compagnia alla Reggina. Salvo ribaltamenti nei successivi gradi di giudizio, insomma, sarà derby anche nel 2015-2016.
Commenti