La Reggina Calcio non c’è più. Il trapasso si è consumato il 14 luglio dal punto di vista sportivo e solo formalmente il club resterà in vita almeno fino al prossimo 25 agosto quando la nuova udienza fallimentare, con ogni probabilità , certificherà la cessazione anche del ramo aziendale.
Non sarà possibile attendere fino ad allora, tuttavia, per dare un futuro al calcio reggino. Il 15 luglio è stato il primo giorno senza la Reggina ed allo stesso tempo il primo giorno della “nuova Reggina”. Ennesimo paradosso di quest’estate caotica, controversa, drammatica, comunque storica.
Raccontare di una nuova vita già pulsante nel grembo sportivo della città sarebbe prematuro. Non è ancora possibile ipotizzare con certezza se gli incontri, i sondaggi, le trattative in corso saranno prologo di un amore fecondo. Ciò che è certo è che qualcosa – più di qualcosa – già cova. Fatto che solo ad un osservatore superficiale potrà apparire naturale e dovuto, considerate le contingenze del nostro territorio.
L’operazione di raccolta fondi avanzata da Mimmo Praticò nelle scorse settimane potrebbe non aver conosciuto il proprio esaurimento con la mancata iscrizione della Reggina Calcio e, nel caso in cui gli operatori economici da lui contattati confermassero la volontà di investire nel calcio, l’ex presidente del CONI regionale avrebbe già dato disponibilità a rimanere in campo. Non è, secondo quanto ci risulta, l’unica possibile soluzione, seppure ancora in stato embrionale.
Assodato e ribadito – a scanso di equivoci possibili in frangenti così concitati – che Reggio Calabria ha detto arrivederci al calcio professionistico, c’è da stabilire da quale categoria dilettantistica avverrà la ripartenza. L’obiettivo è, naturalmente, la Serie D. Ad oggi, ed è un particolare di assoluta rilevanza, c’è già una squadra reggina che legittimamente ambisce a quel campionato, l’Hinterreggio. Il club biancazzurro, dettaglio altrettanto importante, è iscritto “con riserva”.
Bisognerebbe chiarire quali operatori economici abbiano iniziato la procedura d’iscrizione di quella che (almeno fino al 14 luglio) era la seconda squadra cittadina. Secondo quanto ci risulta, dietro l’avvio della pratica d’ammissione alla stagione 2015/2016, potrebbe esserci l’ex presidente della Reggina, l’avvocato Pino Benedetto. I tempi per un cambio di denominazione sono già esauriti escludendo così dal ventaglio delle opzioni quella di un trasferimento diretto del titolo sportivo. Quali scenari, dunque?
Qualora l’Hinterreggio completasse l’iscrizione sarebbe legittimo rappresentante della città e, dunque, le chance di ammissione di una seconda squadra reggina in D sarebbero irrisorie, malgrado anni fa si verificò la concomitante presenza – nello stesso girone della medesima categoria – di Rimini e Real Rimini. In ogni caso, quella dell’iscrizione dell’Hinterreggio, per quanto risulta a ReggioNelPallone.it è nient’altro che un’ipotesi scolastica. Lo scenario sarà verosimilmente un altro.
L’Hinterreggio, è praticamente certo, non completerà l’iscrizione. Secondo le normative sarebbe dunque possibile chiedere l’ammissione al massimo campionato dilettantistico di una società rappresentante della città di Reggio Calabria.
In questi giorni le trattative alle quali facevamo precedentemente riferimento dovrebbero partorire la formazione di una nuova società . O, come appare più verosimile, di due nuove società . I contatti in corso, da noi registrati, si sviluppano su due binari differenti, paralleli poichè non hanno possibilità di convergere in un’unica direzione. Appare allo stato attuale troppo evidente l’incompatibilità , sottolineata neanche troppo velatamente in modo reciproco, tra i gruppi in questione.
Ciò non vuol dire, per essere estremamente chiari, che esisteranno due “nuove Reggina”. Qualora l’amore alla base delle due cordate che si stanno costituendo si rivelasse in entrambi i casi fecondo, e venissero partorite due nuove società , scatterà la corsa tra di esse. Una sola potrà richiedere l’ammissione alla Serie D in quanto rappresentante della città , divenendo erede naturale della Reggina che fu.
Due ulteriori appunti. Indipendentemente dal gruppo vincitore, nessuno dovrebbe potersi fregiare del nome Reggina, quantomeno in un primo momento. I tempi: è una partita lampo, destinata a concludersi presto. Entro la fine della prossima settimana l’orizzonte sarà chiaro. Prima di fine luglio sarà nota la società destinata a caricarsi sulle spalle la maglia amaranto e la passione calcistica di Reggio Calabria.
Gianpiero Versace – Ferdinando Ielasi
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