Ci siamo, adesso ci siamo davvero. Passione, anima, lacrime, orgoglio. Com’era lecito attendersi, la conferenza stampa di presentazione dell’evento che domani vedrà la Reggina di Scala tornare a Reggio, si è trasformata minuto dopo minuto in un inno all’amore verso i colori amaranto. A dire il vero, il ‘Centenario di chi ama la Reggina’ era stato già presentato la scorsa settimana, ma a rendere ancora più speciale questo secondo appuntamento, ci ha pensato la presenza dei primi ‘gladiatori’ arrivati in città già da oggi. Vincenzo Attrice, Giuseppe Bagnato, Pietro Armenise, Alex Visentin, Maurizio Raggi, Paolo Danzè: il tempo che passa è contrassegnato da volti e fisici un po’ diversi (ad eccezione di Bagnato, riguardo il quale sarebbe persino difficile distinguere una foto odierna da una del 1987…), ma i sentimenti ed i valori no, quelli sono gli stessi di 26 anni fa.
Accanto a loro, nella sala conferenze della Provincia, i colleghi Massimo Calabrò e Maurizio Gangemi dell’Associazione Giornalisti Reggini, che ricordano ai presenti quanto “questa iniziativa, sviluppatasi attraverso sacrifici ed entusiasmo, nasca dalla voglia di regalare un momento di gioia non solo alla tifoseria, ma a tutta la città “. Presenti anche le Istituzioni, nelle figure del vice sindaco Saverio Anghelone, dell’assessore allo sport Nino Zimbalatti e del vicepresidente della Provincia Giovanni Verduci.
Applausi e complimenti sinceri per Ugo La Camera, fondatore del gruppo facebook Leggende Amaranto, ma soprattutto vero ‘padre’ di questa splendida iniziativa. Le sue idee, i suoi modi di fare, rappresentano un autentico insegnamento per chi ha nel cuore la voglia di realizzare un sogno. “Così come ho già detto in precedenza, tutto è nato quasi per gioco, con l’immediato sostegno della trasmissione radiofonica Tutti Figli di Pianca. Piano piano ci siamo resi conto della possibilità , ma soprattutto della volontà , di trasformare il desiderio in qualcosa di concreto. Adesso siamo qui, ed in tutti noi c’è la voglia di vivere questo sogno, perché la Reggina non è una semplice squadra, la Reggina è un atto d’amore, è il simbolo di questa città ”.
Tornando ai calciatori, Visentin inaugura la serie di interventi con parole che mettono subito i brividi. “E’ una gioia indescrivibile essere tornati nella città che non abbiamo mai dimenticato, perché la maglia della Reggina non è come le altre, noi tutti, dal primo all’ultimo, questa maglia ce l’abbiamo cucita addosso“. Sulla stessa lunghezza d’onda Armenise, anche lui visibilmente emozionato. “Negli anni la Reggina ha un po’ disperso il proprio patrimonio, la partita di domani sera speriamo che sia di buon auspicio affinché la gente si stringa nuovamente intorno ai colori amaranto. Attraverso il passato, vogliamo contribuire a migliorare il presente, perché il vero colore amaranto è quello che vedo nella maglietta di fronte a me (dice commosso indicando una maglietta della stagione 88/89, portata per l’occasione dall’amico Eugenio Musolino)”.
Quella di Nevio Scala, era una grande famiglia: a testimoniarlo, semmai ce ne fosse bisogno, l’intervento di Paolo Danzè. “All’epoca ero solo  un ragazzino di 19 anni, ma anche se non ho giocato molto, Reggio rimane una esperienza indimenticabile. Ho fatto parte di un gruppo meraviglioso, ricevendo grandi esempi. Sono felice di aver dato il mio contributo, ma le vere leggende sono i miei compagni...”. La chioma degli anni ’80 non c’è più, ma l’animo del combattente Raggi non l’ha mai persa. “Si, il nostro era un altro calcio, un calcio fatto di principi solidi, di ideali. Oggi questi ragazzi pensano alle cuffiette per la musica, alle creste, alle scarpette colorate. Ai nostri tempi, se uno si presentava con la cresta o le scarpe da calcio gialle e verdi, state certi che non lo facevano nemmeno allenare. Abbiamo dato l’anima per la Reggina, aiutati da una grande società e da dirigenti che rappresentavano i veri top player, come Mimmo Praticò e Franco Iacopino“.
Proprio l’ingresso di Iacopino, rappresenta uno dei momenti più toccanti della serata. Quarantadue anni di Reggina, una vita al servizio dei colori amaranto: Attrice e Bagnato si alzano e corrono ad abbracciarlo, Armenise non riesce a trattenere le lacrime. “Grazie, grazie a tutti. Adesso non riesco davvero a parlare, è un’emozione troppo grande quella che sto provando“, dice il direttore visibilmente emozionato. Un turbinio di sensazioni autentiche, che ti entrano dentro e fanno fatica a riuscire. “Anche per me è difficile trovare le parole adatte– spiega Attrice-, non sappiamo come ringraziarvi per questa iniziativa, ci avete fatto un regalo grandissimo. L’emozione che ho addosso stasera, non la provavo da almeno dieci anni“.
Da parte negli organizzatori, non poteva mancare un pensiero per Lillo Foti, affidato alle parole di Massimo Calabrò. “Auguriamo al Presidente di rimettersi presto, visto che le sue condizioni di salute ultimamente hanno destato un po’ di preoccupazione, e ringraziamo nuovamente la Reggina Calcio per averci permesso di utilizzare il Granillo”.
A chiudere l’incontro, Mimmo Praticò, altro ‘gigante’ del calcio reggino. “Ringrazio tutti questi ragazzi, rivederli è stupendo, visto che l’affetto nei loro confronti non si può cancellare. Troppi i ricordi, troppe le pagine scritte insieme; domani sono convinto che riscopriremo ancora una volta l’orgoglio di essere tifosi amaranto. Poi penseremo alla prossima stagione, in vista della quale l’obiettivo è quello di continuare a sostenere una squadra ancora presente nel calcio professionistico ed una società solida e forte”.
Subito dopo, un fuoriprogramma ‘infiamma’ per l’ennesima volta la sala. E’ arrivato Vincenzo Onorato, uno dei bomber di quella squadra indimenticabile. Si alza il coro “Onorato gol!”, per un attimo sembra di essere allo stadio. Altri abbracci, altre lacrime trattenute a fatica. In attesa di domani, quando arriverà ‘il resto della banda’ e la festa sarà completa.
BENTORNATI CAMPIONI, REGGIO NON VI HA MAI DIMENTICATO…
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