L’ammontare passivo è significativo e, senza un intervento esterno dal Nuovissimo Continente, non avrà soluzione. Foti tratta con il gruppo Scali e la speranza, oltre che il convincimento, di tutte le parti in causa è che si possa chiudere positivamente nel giro di pochissimi giorni.
Il tempo stringe, la prossima settimana dovrà già necessariamente iniziare la procedura propedeutica all’iscrizione al prossimo campionato. Perchè la stessa venga accettata, però, la Reggina dovrà aver saldato tutte le pendenze relative alla stagione in corso (emolumenti e contributi di calciatori, tecnici e dirigenti da gennaio a giugno 2015) e non solo. Non bisogna dimenticare un altro aspetto decisamente ingente sul piano economico: l’ormai celebre ‘incentivo all’esodo’.
Le battaglie legali condotte brillantemente dall’avvocato Panuccio hanno dimostrato come questo istituto non è assimilabile ad uno stipendio e, dunque, la mancata erogazione nei tempi previsti dalla normativa federale non può produrre sanzioni da parte della giustizia sportiva. Un passaggio che, è ovvio ma è bene ribadirlo, ha salvato la Reggina sull’ambito sportivo permettendole di giocare i trionfali derby con il Messina ma non ha estinto il debito contratto.
Le somme dovute agli ex tesserati restano e vanno pagate entro la fine della stagione sportiva. La normativa prevede che si possa presentare iscrizione a quella successiva soltanto dopo aver dimostrato di non aver alcun tipo di onere inevaso rispetto a quella precedente.
Poi, ci sarà da presentare la garanzia fideiussoria da allegare alla documentazione per un corrispettivo di 400.000 euro.
Il totale, per il club di via delle Industrie, è di poco superiore ai 2,5 milioni di euro. Non rateizzabili, non trattabili: la somma, perchè la Reggina abbia un futuro, deve essere versata “cash” entro il 30 giugno. Un’impresa che appare possibile solamente con l’intervento – probabile ma non ancora certo – dell’eventuale nuova proprietà australiana.
* MA IL 1 LUGLIO ARRIVEREBBE IL TESORETTO DA 1 MILIONE DI EURO – LEGGI DI PIU’ QUI
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