Il club campano si è inabissato finanziariamente già pochi mesi dopo l’inizio della stagione, staff e calciatori non ricevono lo stipendio dallo scorso settembre ed hanno inscenato una serie di proteste per sensibilizzare l’ambiente con la speranza di trovare una soluzione che non è arrivata. La consegna dei libri in tribunale avvenuta ieri e l’avvio della procedura di fallimento sono stati l’epilogo di una triste vicenda.
Intanto, però, “show must go on”. La stagione sportiva prosegue pur essendo una farsa: la società è già morta ma sabato andrà in campo per guadagnare una posizione playout che permetterebbe al Savoia di contendere la salvezza ad un altro club pur non avendo alcuna chance di mantenere la categoria. Una vergogna anche per chi, parliamo dei calciatori oplontini, non riceve lo stipendio da 8 mesi e vive una situazione drammatica. Dimenticate il caso Parma, pur con la doverosa solidarietà che va indirizzata agli emiliani qui non si parla di miliardari: i giocatori del Savoia sono normali lavoratori (lo stipendio medio in Lega Pro è leggermente superiore ai 20mila euro) che subiscono le inevitabili, durissime conseguenze legate al non esser retribuiti per un così lungo periodo di tempo.
Nello speciale realizzato da Repubblica sulla terribile crisi della Lega Pro vengono fuori le difficoltà quotidiane dei campani. “Non ce la facciamo più ad andare avanti e a finire la stagione – assicura il bomber Scarpa – non abbiamo più nulla. Manca l’acqua, le medicine, i detersivi per gli allenamenti, è impossibile perfino fare una fasciatura”. Checcucci rincara la dose, “i tifosi ci sono stati vicini e ci hanno aiutati donandoci i detersivi, ma anche con una pacca sulla spalla oppure offrendoci il caffè magari. Gesti importanti di fronte ad una situazione ormai insostenibile”.
Gragnaniello, portiere e uomo cardine dello spogliatoio, racconta. “A Reggio Calabria abbiamo strappato un pareggio al 90′ ma… non avevamo la forza di esultare. E’ difficile da raccontare, ma ho visto gente piangere per lo stress. Nessuno ha risolto questa situazione, speriamo di finire dignitosamente ma oggi il nostro lavoro è diventato un hobby, ci stiamo rimettendo nella speranza di recuperare quanto ci spetta. Il nostro grido d’allarme non l’ha sentito nessuno e oggi si fa sentire una stanchezza importante”.
Il Savoia negli ultimi 180′ di gioco ha raccolto due sconfitte subendo addirittura 7 gol, segno di un esaurimento delle energie da parte di un gruppo che –  a prescindere dall’esito sportivo stagionale – ha dimostrato orgoglio, professionalità e dignità . A loro, indipendentemente da ogni tipo di risvolto che questa situazione avrà per la Reggina, va la nostra piena solidarietà .
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