Conosciamo tanti tifosi della Reggina, anche grandi tifosi, muniti di una fede incrollabile, attaccati a questa squadra in modo viscerale, che non si avventureranno nella trasferta di Martina. Ultimo atto di un campionato che è stato una via crucis, uno strazio. Non lo faranno per i più disparati motivi. Impegni di lavoro, mancanza di energia, di slancio. Ragioni in ogni caso rispettabili.
Non ci rivolgiamo a chi non sarà a Martina Franca, sabato 9 maggio. Il contrario. Riassumiamo, invece, 10 motivi per i quali la prossima trasferta – in modo impronosticabile, per certi versi incredibile – rappresenta un evento imperdibile. Una tappa ricca di quel fascino romantico che è, poi, ciò che rende questo sport impareggiabile.
Ci sarete? Noi sì, ecco perchè:
1) Perchè viaggiare al fianco della propria squadra del cuore è sempre motivo d’orgoglio
2) Perchè restare a casa vuol dire assistere ad un incontro di calcio. Popolare i gradoni di uno stadio vuol dire diventarne protagonista.
3) Perchè, seppur flebile, è ancora viva una speranza. Chiedere alla squadra di non mollare è il minimo: per la Reggina, vincere a Martina, è un dovere. Chi rivolge la richiesta, pur senza coltivare illusioni, deve crederci fino in fondo. Per rivolgere lo sguardo al Giraud di Torre Annunziata bisognerà cogliere i tre punti in Puglia. Essere al Tursi sabato vorrà dire provare a spingere la Reggina al successo per non aver rimpianti. O meglio, per non aver almeno questo.
4) Perchè potrebbe esser celebrato un funerale. Senza pensare all’Australia, ai ripescaggi, a tutto ciò che non è un terreno verde ed un pallone che rotola su di esso, a questo equivarrebbe la retrocessione tra i dilettanti della Reggina. Un’eventualità che è possibile (probabile) si materializzi già sabato. Mancare all’estremo saluto della compagna di mille emozioni, avventure…
5) Perchè non c’è Foti, non ci sono istanze di fallimento, penalizzazioni, amarezze, sconfitte. C’è una squadra, la vostra squadra, che con tutti i propri limiti e nonostante si sia macchiata di ogni delitto possibile nei confronti di una storia centenaria veste una maglia che rappresenta la città e, almeno nell’ultima giornata di un campionato maledetto, quando l’epilogo tragico è ormai alle porte e potrebbe esser evitato (o rimandato) solo con un miracolo, dovrebbe esser l’unica cosa ad aver rilevanza.
6) Perchè a retrocedere non sono i calciatori, non solo loro. Andranno via, inizieranno nuove parentesi professionali. Vince e perde prima di tutto il tifoso. Se sconfitta dovesse essere, è meglio conoscerla a petto in fuori. Mettendoci la faccia, con la propria presenza a Martina.
7) Per dimostrare, ancora una volta, quanto sia incrollabile la fede del popolo amaranto. L’unico elemento ad uscire a testa alta da una stagione disarmante. Per spedire da Martina Franca una cartolina al calcio italiano. “La Reggina, ultima in Lega Pro, chiude il campionato accompagnata dai suoi tifosi fino in Puglia”
8) Perchè potrebbe essere l’ultima partita tra i professionisti della Reggina e, ad oggi, non si saprebbe indicare con precisione per quanto tempo. Potrebbe, nella peggiore delle ipotesi, esser l’ultima partita della Reggina con questo nome. Almeno per un anno, o forse più.
9) Per guardarvi intorno e fissare nella vostra mente i volti delle persone che vi stanno accanto. Perchè un giorno – e quel giorno arriverà , presto o tardi – la Reggina si rialzerà e conoscerà una nuova epopea. Quel giorno potrete dire di esser stati accanto a lei nei momenti più duri, quando ha toccato il fondo. Indipendentemente da tutto, più forti di ogni boccone amaro, sorreggendola fino al tramonto in attesa di una nuova alba. Quel giorno saprete chi era con voi, allora. Ci sarà chi gioirà senza passato – questo è il calcio, è la vita – ma sarete certi, tuttavia, che la vostra felicità avrà un valore maggiore: quello di chi è consapevole del sacrificio che è stato necessario per raggiungere il proprio obiettivo.
10) Perchè… “Quando vinci sei di tutti, quando perdi sei soltanto mia”.
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