Da qui a mercoledì 6 maggio sarà possibile aver più chiari gli orizzonti verso i quali veleggia il centenario club amaranto.
Ieri la conferenza stampa indetta dal presidente Foti ha acceso interesse, entusiasmo, letteralmente rivitalizzato una piazza che andava spegnendosi, piegata legittimamente da anni e stagioni drammatiche sotto ogni punto di vista. Perchè l’incontro con gli organi d’informazione tenuto al centro S.Agata possa esser definito storico tuttavia mancano ancora le firme sull’accordo raggiunto per il momento sulla parola e non ancora nei fatti. Formalità o meno, è giusto attendere l’ufficialità per considerare aperto un nuovo capitolo nella storia della Reggina.
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Ad oggi, gli amaranto agonizzano ancora nel limbo tra sopravvivenza e decesso. Si naviga a vista ma l’orizzonte (qualunque esso sia) non è lontano. L’incertezza non potrà regnare a lungo, una serie di precise scadenze impongono risposte a strettissimo giro di posta.
La settimana più lunga, forse, della storia della Reggina inizia oggi a Roma. Corte Federale, secondo grado della giustizia sportiva, discussione sul ricorso circa la maxi penalizzazione. Siamo al bivio: qualora le ragioni della Reggina venissero accolte sarebbero restituiti ben 10 punti in classifica e di conseguenza gli amaranto rientrerebbero clamorosamente in corsa per acciuffare una disperata qualificazione playout. In caso contrario, verrà scritta l’ultima parola sul cammino della squadra dello Stretto tra i professionisti e la retrocessione in D non sarà più soltanto virtuale ma amarissima realtà. Le ultime due partite con Catanzaro e Martina sarebbero spogliate di ogni senso e valore e conservare la categoria passerebbe solo da un ipotetica domanda di ripescaggio dovendo confidare, malauguratamente, nelle disgrazie altrui.
Questo il primo step, dunque. Seguirà la prossima settimana l’istanza di fallimento discussa al Tribunale di Reggio Calabria, richiesta da Unicredit per un credito non soddisfatto dalla società di via delle industrie. Per quella data, è evidente, la Reggina dovrà esser in grado di presentare al giudice Campagna garanzie assolute e impegni formali circa il passaggio di proprietà e la nuova (ancora eventuale) agiatezza delle fin qui asfittiche casse amaranto. Non basterà esibire mail e dichiarazioni d’intenti. Serviranno fatti. In sede, alla Reggina, si lavora giorno e notte per concludere l’affare in tempo utile. “Abbiamo chiuso l’accordo – ha assicurato il presidente Foti – contiamo di poter portare in tribunale anche l’impegno degli imprenditori australiani ad ulteriore garanzia, anche loro sanno della necessità di chiudere in tempi brevi”. La consapevolezza dell’urgenza è una carta a favore della prosecuzione della centenaria vita del club.
Otto giorni, tre mosse per compiere quello che solo pochi giorni fa appariva pressochè impensabile e costituirebbe non solo un evento di portata storica nel percorso amaranto ma anche un piccolo, significativo miracolo capace di riaccendere la passione mai del tutto sopita di questa città.
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