Ad un passo dal precipizio sportivo, tecnico, economico. La salvezza della Reggina non si gioca solo sui campo della Lega Pro, anzi. Dopo il viaggio in Australia, il presidente Foti incontra gli organi d’informazione per fare il punto sulla trattativa in merito alla possibile cessione della società , alla vigilia del dibattimento presso la Corte Federale del ricorso sulla maxi-penalizzazione.
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LA DIRETTA:
Conferenza finita
Ore 12:11 – Un fondo internazionale,  tempo fa, mi ha contattato per sapere se c’era la possibilità di investire in un nuovo stadio. È un’operazione che la Reggina ha sempre sognato.  Ci siamo confrontati e hanno valutato l’area di Catona, facendomi un prospetto. All’epoca c’era il commissario prefettizio. Ci sono state quattro riunioni. L’investimento era di cento milioni di euro,  per  dare lavoro a 150 persone per tre anni.
Ore 12:08 – Ho parlato con tutti coloro abbiano mostrato interesse per la Reggina.  Tra loro c’è rispetto, e lo fanno per passione e dare un contributo al territorio dove sono nati.
Ore 12:05 – Io in società non ci sarò.  Vogliono affidare la gestione a dei manager, e mi hanno parlato di un direttore generale,  amministrativo e tecnico,  quindi di tre figure importanti.
Ore 12:00 – Stadio e categoria sono slegate dalla trattativa. Per come l’ho immaginato,  lo stadio deve essere un villaggio, dove poter passare una domenica in tranquillità prima e dopo della partita.
Ore 11:55 – In via Galileo Ferraris sono stato ricevuto, più di dieci anni fa, dal dottor Umberto Agnelli, e mi ha mostrato il plastico dell’attuale stadio della Juventus. Grazie anche allo stadio,  il fatturato è passato da 150 milioni a 250. La burocrazia rende però difficoltoso fare questi investimenti. Il calcio italiano deve ripartire, come è stato fatto ad esempio in Germania.
Ore 11:53 – La società ha dei costi di tre milioni. Tra Lega e stadio, si crea un disavanzo difficile da coprire, e allora l’azienda deve lavorare per coprire il differenziale. Nel nostro territorio questo non vien riconosciuto alla Reggina, ma fuori sì.
Ore 11:42 – Viviamo in un momento particolare,  e nel ruolo delle riforme che mi è stato affidato,  sto lottando perché il calcio è sempre meno credibile. Ho presentato una relazione e ho detto che, oltre al tetto delle rose, in fase di iscrizione ci sono sempre situazioni poco chiare. Al primo articolo del codice di giustizia sportiva si parla di lealtà , e assicuro che la Reggina è leale.  Forse manca talvolta liquidità ,  ma ha la coscienza pulita.
Ore 11:35 – Il 6 maggio ci sarà un confronto in Tribunale per un credito che Unicredit ha nei confronti della Reggina, ma abbiamo la documentazione necessaria. A gennaio abbiamo versato un acconto di 50 mila euro, ma in seguito c’è stato un atteggiamento rigido.
Ore 11:16 – Mi è stato chiesto che i bilanci fossero esposti in base a criteri internazionali. L’ho fatto in ventiquattro ore e l’ho proposto a un gruppo che ha mostrato grande interesse per la Reggina. Abbiamo parlato degli impegni e del patrimonio della Reggina. Volevo sottolineare che il terreno a Catona non fa parte del mio patrimonio,  ma di quello della Reggina. C’è stato l’interesse di rilevare il 51% della Reggina, con la costituzione di un consiglio di amministrazione che prevedeva che la mia figura non fosse più presente. Io ho accettato. Ho guardato con umiltà a quello che è un esclusivo interesse del futuro della Reggina. C’è già un accordo definito, ossia il versamento di una cifra che permette di non avere problemi in merito agli impegni della stagione 2014-2015. Ho ricevuto una mail dove mi veniva data conferma dell’interesse di investire nella Reggina, ma che serviva ulteriore documentazione circa il futuro.  Avevano bisogno di un piano di investimenti di tre anni. Il gruppo di investitori avrebbe investito dieci milioni per riportare la Reggina almeno in B. Stiamo parlando di soggetti credibili, in un territorio dove c’è gente che li guarda con simpatia.  In Australia hanno un ruolo importantissimo. Ho avuto modo di relazionarmi con trenta imprenditori calabresi e mi sono permesso di dire  che l’Australia deve ringraziare il lavoro svolto da loro, perché si tratta di imprenditori quotati, proprietari di catene importanti. Ho lavorato in ventinove anni solo per l’interesse della Reggina.  In merito ai debiti qualcosa va chiarito: i debiti sono già definiti e riguardano impegni con l’agenzia delle entrate, con un esborso annuo di 500 mila euro per i prossimi quindici anni. In merito a tante voci che ho sentito, vi riporto il pensiero di uno dei signori che ho incontrato in Australia , che mi ha detto che gli italiani sono nemici di sé stessi, e questo comporta un degrado. C’è l’opportunità di costruire qualcosa di importante. Abbiamo ancora risorse importanti.
Ore 11:10 – Conferenza iniziata
Ore 11 – L’incontro avrà luogo nella sala conferenze del Centro Sportivo S.Agata. Pochi istanti all’inizio.
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