Come nel film ´Ricomincio da capo´, la Reggina si risveglia con l´amarezza di non aver aver vissuto un incubo. É la triste realtá, purtroppo, a ripetersi con cadenza settimanale. Alla sconfitta interna con il Matera ha fatto seguito il blitz esterno dell´Aversa Normanna, il risultato é facilmente riassumibile guardando la classifica. Amaranto di nuovo ultimi, a rincorrere affanosamente una salvezza che sembra allontanarsi. La storia si ripete, con l´unica variante di una clessidra che si svuota inesorabilmente.
Alberti, nel post-partita, ha provato a mascherare lacune e difficoltá evidenti ai piú: complicato andare d´accordo con il tecnico amaranto nel sostenere che la Reggina ha giocato alla pari con il Matera, ed abbia perso solo per colpa di episodi avversi. Azzardate e rischiose le dichiarazioni, allo stesso modo di scelte tecniche (il ricorso a un 4-4-2 spregiudicato e l´inserimento di Camilleri al posto di Ungaro) che si sono rivelate infelici. Al Granillo si é verificato quello che si pensava potesse succedere in precedenza con Lecce e Juve Stabia, stavolta un avversario superiore ha rispettato il pronostico e superato, senza troppe difficoltá, Armellino e compagni. Non é contro squadre di simile caratura che la Reggina deve ottenere punti in ottica salvezza, il problema vero é quando arrivano sconfitte in serie contro formazioni di pari livello, che lottano per gli stessi obiettivi.
Adesso un trittico ravvicinato di sfide veritá, che sveleranno quanto é ancora rimediabile la situazione in casa amaranto. Domenica la trasferta sul campo della Lupa Roma, poi il derby al Granillo con la Vigor Lamezia, e ci sará da sperare in un´inversione di tendenza rispetto alle numerose sconfitte subite nelle gare piú sentite. Il tris di impegni si chiuderá con lo scontro diretto infuocato in casa dell´Aversa Normanna, la piú brillante in coda, reduce da tre vittorie consecutive. Serviranno nervi saldi, ludicitá e la consapevolezza che sbagliare nuovamente avrebbe effetti irreversibili. La Reggina all´orizzonte puô scorgere un possibile, angosciante, disperato epilogo. Lo spettro dei dilettanti non é un incubo, ma una possibilitá. Da scacciare, dimostrando con i fatti di non volerlo trasformare in realtá.
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