Con 60 presenze in C/Lega Pro e 34 in Serie B, Marco Gallozzi può esser considerato un calciatore di spessore e di sicuro affidamento per la categoria. Una carriera che sembrava in rampa di lancio quando, dopo aver conquistato i playoff per la promozione in A con il Padova fu acquistato dal Chievo, club della massima serie. L’esplosione, tuttavia, non arrivò e malgrado un’altra chance con una società blasonata qual è l’Empoli, la sua parabola si inarcò improvvisamente verso il basso.
Arriva l’esperienza in chiaroscuro all’Aquila, poi quest’estate il passaggio all’ambizioso Matera. Nella città dei Sassi, però, Gallozzi fatica a scalare posizioni nelle gerarchie di Auteri malgrado la sua duttilità tattica. Il modulo adottato dal Matera, il 3-4-3, non gli permette però di giocare tra i centrali di centrocampo (può giocare da mezzala, non da mediano) e lo confina esclusivamente a destra. L’ex Reggina Bernardi, tuttavia, gli viene preferito. A gennaio il Matera acquista anche Johad Ferretti, esterno destro scuola Milan, e gli spazi si riducono ulteriormente.
Gallozzi viene ceduto, la sua esperienza in Basilicata si chiude con sole 4 presenze, di cui 2 da titolare e 2 da subentrato per un totale di appena 212′ in campo. La curiosità ? L’esordio con il Matera arrivò proprio nella partita di andata con la Reggina quando disputò gli ultimi 7′ di gioco.
Arrivato in riva allo Stretto, Gallozzi si ritaglia immediatamente uno spazio importante. Subentra a Messina, gioca da titolare (ed è protagonista di una prestazione sontuosa) con il Lecce, viene confermato dal 1′ in tutte le successive partite e con ogni probabilità sarà tra gli undici scelti da Alberti anche sabato.
Non una partita come le altre, quella con il Matera, per Marco Gallozzi: ex a caccia di riscatto…
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