Tentare non nuoce. L’obbiettivo salvezza sembra essere una restrizione per la Valle di mister Carella e di Super Mimmo Zampaglione, che ormai non possono nascondere l’obbiettivo play-off. Guarda il cielo da sotto le foglie il bomber calabrese, che vola a medie impressionanti: lesto come una lepre, trascinatore come il capobranco in una foresta incantata di lupi. Ancora una prestazione di livello per il capocannoniere del girone I, culminata con una doppietta da attaccante rapace, contro un’insidia non da poco come il Noto. 20 gol in 22 partite, che gli sono valsi l’interesse sempre più crescente di club di categoria superiore:  un biglietto da visita stellare  per l’attaccante, che  si racconta ai microfoni di ReggionelPallone.it.
Zampagol: più che un soprannome, una realtà .  Monotonia per i diretti concorrenti alla classifica marcatori, ai quali stai lasciando solo le briciole.
Eh, quando sono in campo ormai non capisco più niente (ride, ndr). A parte gli scherzi, ho tante occasioni da sfruttare e quindi cerco di finalizzarle al meglio. Sono contento per quello che sto facendo. La doppietta di ieri? Ho fatto gol anche di testa che non è proprio il mio pezzo forte, quindi sono doppiamente soddisfatto Peccato per il rigore: è il secondo che sbaglio quest’anno, ma il gol dal calcio d’angolo successivo ha compensato l’errore dagli undici metri. Dai, va bene così.
Da ragazzino che giocava sui campi di terra di Saline, a bomber assoluto della Valle Grecanica: quanta strada c’è di mezzo?
Tanta, davvero tanta. Alla fine è sempre difficile dimostrare il proprio valore: si, è vero, sono stato alla Reggina, ma quando mi hanno svincolato mi è crollato un sogno. È toccato al Zampaglione giocatore rimettersi in discussione, e ora sono contentissimo di essere il bomber della Valle.
Contento del tuo presente, ma quella con la Reggina sembra una ferita ancora aperta…
Sicuramente lo svincolo resta un brutto colpo, e credo che non meritavo di essere tagliato fuori dal progetto: avevo fatto bene in prestito, e ho visto giocatori del mio stesso livello confermati in prima squadra. Otto anni che si sono conclusi con tanta amarezza, perché ci tenevo a vestire, prima o poi, la maglia amaranto.
Un bottino di venti gol, fin qui. Ma se dovessi scegliere il più bello ed il più importante?
Non è banale, ma tutti i gol sono importanti: anche un gol che vale un 4-0 resta importantissimo, perché l’attaccante deve saper finalizzare sempre. Il più bello, invece, resta quello contro la Casertana.
Tiscione segna tanto, tu di più: è della Valle l’attacco migliore del torneo?
Non è la prima volta che ce lo fanno notare: è il primo anno che giochiamo insieme, ma i numeri parlano chiaro. A parte questo, con lui ho un’ottima intesa che ci porta a dare tanto in campo. Però, non tocca a noi dire se siamo o meno i più forti del girone.
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Uno straordinario Zampaglione anche all’Hinterreggio, di mezzo un’esperienza alla Colligiana.
È stata una brutta esperienza quella con la Colligiana. Il calcio è un lavoro, ma prima di tutto deve restare un divertimento: dopo tanti sacrifici, non venivi ripagato nè a livello economico nè a livello umano. Ho avuto la fortuna di ritornare all’Hinterreggio, e ci siamo salvati: 12 gol, non nego che fu una delle mie più belle annate.
Sei una seconda punta, ma segni come una prima. Sei giovane, ma sei già un trascinatore: un calciatore che non conosce difetti?
No, magari. Mi piace prendermi tanta responsabilità , ed ho un carattere che di certo non mi consente di fare la comparsa. Penso di avere un sacco di difetti, perché è normale. Quello che intendo fare è migliorare, senza cullarmi sui complimenti o sui pregi.
La vittoria con il Noto conferma che gli obbiettivi rimangono importanti. Questa classifica merita un occhio di riguardo?
Ormai non ci possiamo più nascondere. Frequentiamo i quartieri alti fin da inizio anno, quindi sarebbe sciocco dire che non possiamo entrare nei primi cinque posti. La squadra c’è, e la classifica ci conferma che siamo da play-off. Abbiamo già osservato i turni di riposo imposti dal calendario, quindi abbiamo tutto a nostro vantaggio. Il primo obbiettivo resta ancora la salvezza, poi, una volta raggiunta, potremo pensare in grande.
Dando un’occhiata alla serie D, qual’è la squadra che esprime il miglior calcio?
I numeri parlano chiaro. L’Ebolitana non regala niente a nessuno: costruisce tanto e subisce pochissimo, come dimostrano i soli 10 gol incassati.  In questi campionati il fatto di subire pochi gol dimostra che sei una squadra che può puntare in alto. Poi ci sono la Casertana e la Forza & Coraggio, ottime squadre che però non hanno la continuità dell’Ebolitana.
Dopo le vicende che mesi addietro hanno colpito il mister e il direttore sportivo, la squadra ha risollevato la testa. A chi va dato il merito?
La squadra è stata costruita in maniera intelligente, grazie al lavoro del nostro ex mister e del nostro ex direttore. Quando ci fu tutta quella confusione, il gruppo ovviamente ne risentì, perchè erano due figure di grande carisma. Poi però ci siamo stretti tutti quanti intorno alla società . Abbiamo dimostrato grandi qualità , e abbiamo superato quel  momento difficile.
Un tuo giudizio su mister Carella?
Estremamente positivo. È una persona molto preparata, che indubbiamente  sa il fatto suo dal punto di vista calcistico.
Apprezzamenti di altre squadre sono innegabili. Il tuo destino si deciderà a giugno?
Per adesso si rincorrono solo voci, però io mi tappo le orecchie perché voglio stare tranquillo. Per ora sono un giocatore della Valle Grecanica, poi a giugno se ne riparlerà . Quando un attaccante fa bene è normale che cerchi il salto di qualità : però, ripeto, ancora è presto per parlare di mercato, anche  perché non sarebbe giusto nei confronti della società e dei tifosi.
Intanto sarà importante tagliare ancora tanti traguardi: i trenta gol non sono irraggiungibili. Le zampate di Super Mimmo valgono oro, per questa Valle Grecanica dalle mille aspettative.
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Francesco Mansueto
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