Proprio come all’andata. Reggina e Crotone si prendono un punto a testa al termine di un derby decisamente bruttino, nel quale sia i ragazzi di Atzori che quelli di Corini hanno sparato a salve, finendo con l’annullarsi a vicenda. Il risultato a reti bianche, è dunque la logica conseguenza di un match che di certo non passerà agli annali: agonismo e volontà da vendere, fantasia e freschezza di idee non pervenute.
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SOLO RUMORE- Dopo le risposte non certo esaltanti date dal 4-3-3, gli amaranto ritornano al consueto 3-5-2, con Missiroli a fare da raccordo tra il centrocampo e il tandem offensivo Bonazzoli-Campagnacci. Il Crotone dal canto suo prova a partire subito col piglio giusto, ma le pregevoli folate sugli esterni, non fanno certo il paio con l’incisività per vie centrali. La sfida si accende al 5′, quando Russotto finisce a terra con troppa facilità , dopo un contrasto con Rizzato: Stefanini “pizzica” la furbata del fantasista, e lo ammonisce per simulazione. Solamente due minuti più tardi, arriva la replica reggina, con una fucilata su punizione di Acerbi che costringe Belec alla risposta d’autore. Le fiammate iniziali lasciano via via posto alla sterilità , con le due difese che prevalgono rispettivamente sugli attacchi avversari, mettendo in vetrina la classe pura di due ragazzi, Crescenzi da una parte ed Acerbi dall’altra, che sicuramente faranno molta strada. L’inerzia del derby potrebbe cambiare al 25′, ma sul tocco vincente di Bonazzoli, che devia in rete quanto basta sul “perfido” invito di Rizzato, si alza la bandierina del guardalinee: la segnalazione è azzeccatissima, in quanto il bomber di Asola era partito con leggerissimo anticipo. Da lì in poi, in riferimento al primo tempo i taccuini torneranno a riempirsi solo al 42′, per annotare una girata di Ginestra, che si spegne senza troppo rumore alla sinistra di Puggioni.
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MAL D’ATTACCO- La ripresa, si gioca sulla stessa falsa riga della prima frazione. La Reggina dà vita ad un buon break tra il 3′ ed il 6′, ma Bonazzoli prima manda alle ortiche un ottimo invito di Missiroli con una conclusione ai limiti dell’inguardabile, e poi viene ottimamente anticipato da Belec, sul cross di Laverone. La scossa non la danno nè il cambio di Atzori, che toglie Rizzo per far posto a Viola, nè le urla di Corini, che riprende a più riprese Russotto, trasformatosi da riflettore del gioco pitagorico a irritante  corpo estraneo. Negli amaranto l’unico a salire veramente di tono è Missiroli, che non risparmia energie e quando è necessario dà una mano anche dietro; l’attacco però di movimento ne fa davvero poco, con Bonazzoli, ancora lontano dalla forma migliore, spesso inghiottito dai centrali crotonesi. Â
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FINALE ROSSOBLU’– Negli ultimi 20 minuti, il Crotone prova a rompere gli equilibri di uno 0-0 che a tratti sembra quasi scontato. I rossoblù guadagnano qualche metro, e al 24′ Puggioni finalmente può “sporcarsi i guanti”, alzando in calcio d’angolo la voleit di Abruzzese. Una mano a Galardo e compagni rischiano di darla proprio gli amaranto, ma per fortuna Ginestra, al 32′, non approfitta del patatrac firmato Puggioni-Adejo, anche per merito della reattività di Cosenza. L’ultimo atto di una serata che di certo non ha tenuto col fiato sospeso, si registra a 1′ dalla fine: sul cross di Migliore, il neo entrato Napoli da ottima posizione spedisce di testa sopra la traversa.
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La Reggina torna dunque a casa con un punto che le consente di riagganciare il treno playoff, e di guardare con fiducia all’importantissima sfida che tra 6 giorni vedrà la “Atzori band” opposta al Siena. Grinta ed orgoglio continuano ad esserci, ma per continuare a sognare, occorre ritrovare lo smalto dei tempi migliori…
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Ferdinando Ielasi-Reggionelpallone.it
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