Prima sconfitta casalinga per la Reggina, ad opera di un modesto Albinoleffe .
Una squadra a inconsistente e presuntuosa viene beffata, più che dalla bravura degli avversari, da un istinto al “suicidio sportivo” . Stavolta tra i “colpevoli” mettiamo anche mister Atzori, ch, oltre a proporre da 18 giornate quasi sempre gli stessi “soldati”, li ha mandati ” all’arrembaggio non accontentandosi del sofferto pareggio raggiunto .
Primo Tempo : Gli amaranto sono schierati con il solito modulo(3-5-2), e rispetto a Varese propongono una sola novità: Zizzari al posto di Sy . I seriani rispondono con un modulo speculare (3-5-2, )ma con linee strettissime e con dieci giocatori dietro la linea del pallone. Gli uomini di Atzori, molli e fermi sulle gambe, vengono imbrigliati ed intimoriti dagli avversari che ,passati in vantaggio, creano imbarazzo e paura tra i padroni di casa . La Reggina si disunisce dunque, perdendo sempre più le distanze fra i reparti e non rieuscendo neanche ad avvicinarsi alla porta avversaria . Con il vantaggio degli ospiti termina la prima frazione di gara, e vien da chiedersi se l’organico della Reggina è costituito da solo quindici giocatori, vista la mancata utilizzazione del “manipolo” di riserve.
Secondo Tempo : Missiroli e compagni escono dagli spogliatoi con un piglio decisamente più guascone, e chiude da subito gli uomini dell’esperto Mondonico nella propria metà campo . Dopo aver almeno creato scompiglio, anche per l’ingresso di un fresco Adiya, i “ragazzotti” riescono a raggiungere un faticoso e meritato pareggio, ma l’uscita dal campo di Adejo , colpito da crampi, rimodella il collettivo amaranto (rendendo ancora più spregiudicato il 4-2-3-1), sottoponendolo però a continue incursioni avversarie in contropiede. Si pensa al sorpasso più che a contenere i danni, e la beffa arriva ad un minuto dalla fine del tempo regolamentare. Due a uno per l’ Albinoleffe e prima sconfitta in casa .
Considerazioni : Eravamo stati facili profeti a temere questo finale di anno e di girone d’andata . Sarebbe stato difficile “riproporsi”, date le attuali condizioni psicofisiche e lo stato di usura di alcuni interpreti. Mettere alla prova e “premiare” uomini più freschi e meno “stressati” non sarebbe stato un azzardo . Adesso non serve demoralizzarsi ma basta riflettere e cercare le energie per ripartire . In fondo questa è la serie B : lunga , estenuante ,logorante e stressante . E’ importante guardare avanti ringraziando tutti ,dagli atleti allo staff tecnico per “il Miracolo” fin qui ottenuto . Con la speranza di non interrompere IL SOGNO proprio sul più bello…
Sandro De Raco
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