C’era da attenderselo: Il teatrino sui fatti accaduti a Genova non è tardato ad arrivare. I talk-show televisivi, quelli della seconda serata in particolare, non potevano perdere l’occasione per affrontare l’argomento con quel sensazionalismo e convenzionalismo che li contraddistingue.
I discorsi infarciti dell’immancabile retorica, condannando i disordini avvenuti allo stadio Ferraris di Genova, hanno tirato in ballo le solite blande conclusioni: “bisogna riportare le famiglie allo stadio” e soprattutto il più efficace ed incisivo “i bambini…ma chi ci pensa ai bambini !”…Le fazioni politiche in contrasto tra loro, hanno invece cercato di strumentalizzare l’accaduto, nel modo più conforme e compatibile con le loro visioni della vita sociale.
Non sono mancati ovviamente gli interventi atti a puntare l’indice contro il Ministro dell’Interno Bobo Maroni, con quest’ultimo che, infischiandosene delle accuse rivoltegli, ha trionfalmente sostenuto che grazie al suo operato, e di riflesso a quello delle Forze dell’Ordine, è stata evitata una strage ! Infatti, secondo Maroni, a Genova poteva finire come l’Heysel, lo stadio tristemente noto per la tragedia avvenuta il 29 maggio del 1985, quando in occasione della finale di Coppa Campioni tra Juve e Liverpool morirono 39 persone.
Sinceramente sembra un po’ azzardato questo paragone, ma per il Ministro leghista, il capo degli hooligans serbi, Ivan Bodganov, dovrebbe ora essere «incriminato per tentata strage». (tentativo che il Codice Penale non configura per tale ipotesi di reato; Il buon ministro Maroni avrebbe dovuto saperlo in quanto Avvocato…)
Evitando di sostenere una corrente politica piuttosto che un’altra (non voglio incorrere in accuse di faziosità, in perfetta linea con i principi che animano questa testata), riporto il commento dei rappresentati dell’Uefa e della Fifa, organi superiori in quanto espressioni del calcio europeo e mondiale, ben lontani da logiche partitiche nostrane.
Il Presidente dell’Uefa, Michel Platini, al riguardo si è espresso così: “Sono rimasto scioccato nel vedere le immagini di Italia-Serbia di ieri. Attendo i risultati dell’inchiesta e le decisioni della Disciplinare e ricordo a tutti che la Uefa segue una linea di tolleranza zero nei confronti della violenza degli stadi”. Più dure e lapidarie invece, le parole del Presidente della Fifa, Joseph Blatter, secondo il quale “in Inghilterra non sarebbe mai successo, non avremmo mai visto tutto quello che è successo a Genova“.
Queste ultime dichiarazioni saranno state avvertite come un colpo al cuore per tutti i sostenitori bipartisan, del cosiddetto “Modello inglese”. Sentirsi dire che in Inghilterra tutto quel trambusto non sarebbe successo, nonostante le misure adoperata in Italia per rendere gli stadi più sicuri e simili a quelli inglesi, è un vero smacco, molto duro da digerire.
Evidentemente i tornelli, le zone prefiltraggio, il biglietto nominale prima, la tessera del tifoso dopo, il divieto di esporre gli striscioni, di utilizzare materiale pirotecnico anche se per uso coreografico etc etc., alla luce di quanto avvenuto, e soprattutto alla luce di quanto dichiarato dai rappresentati mondiali del calcio, sono serviti solamente a spopolare gli stadi, a renderli più grigi, a svuotarli dalla passione dei tifosi.
Per chi non lo sapesse l’Italia è l’unica nazione europea ad adottare misure restrittive, quali il bigleitto nominale e la tessera del tifoso, per far assistere agli spettatori una partita di calcio, E infatti, al riguardo il Ministro Maroni, accusando il colpo delle dichiarazioni di Uefa e Fifa, ha dichiarato con decisione che “se in Europa fosse entrato in vigore il sistema italiano, che prevede Daspo più tessera, non sarebbe successo nulla”, aggiungendo che “nel campionato italiano, infatti, c’è un filtraggio severo, ed entra solo qualche striscione innocuo”.
In attesa quindi della “tessera del tifoso europeo”, chiudiamo questa seconda puntata di “Oltre il Calcio” facendo cenno all’indagine che la Uefa ha disposto per far luce sui disordini di Genova, e scoprire tutte le falle che vi sono state; dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe che qualche rischio ci sarebbe anche per l’italia. Infatti, Rob Faulkner, portavoce Uefa, nel commentare gli incidenti di Genova ha ricordato che: “Oltre alla responsabilità di chi provoca incidenti, i regolamenti Uefa prevedono anche quella della Federazione che organizza la partita, e che deve garantire la sicurezza nello stadio e il regolare svolgimento dell’incontro”.
Sarà un autunno caldo per il “pallone italiano”…
Marco Giacomantonio-Reggionelpallone.it
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