BIVIO SENZA RITORNO? – Tra una contestazione senza precedenti al Presidente Foti nel finale della gara con il Benevento e le lusinghe australiane in merito ad un possibile passaggio di mano al vertice del Club, la gara tra Savoia e Reggina piomba in un sabato pomeriggio di inizio dicembre quasi di sorpresa. Appendice inattesa in un momento che potrebbe rivelarsi cruciale nella storia moderna amaranto. Eppure, al Giraud, la Reggina mette in palio ciò che resta delle propria dignità e buona parte delle fiches ancora disponibili sul tavolo di una corsa salvezza che a breve non consentirà più bluff.
MIGLIORE FORMAZIONE POSSIBILE… – Ufficialmente iniziato il post-Di Michele, dopo la rescissione contrattuale dell’ex capitano, e rientrati dalle rispettive squalifiche Rizzo, Di Lorenzo e Dall’Oglio, il 4-3-3 della Reggina è probabilmente il migliore undici possibile in questo momento. Non che questo comporti chissà quale garanzia, considerato il quoziente di comprovata mediocrità della squadra dello Stretto. La novità è Alessio Viola al centro dell’attacco. In un reparto offensivo capace di gonfiare la rete soltanto 10 volte in 15 incontri e che, ad eccezione di Insigne (peraltro a secco da inizio ottobre), somma solo le due reti di Louzada, non può che essere lui l’uomo più atteso.
LA REGGINA GIOCA, IL SAVOIA SEGNA – Il centravanti taurianovese è indubbiamente il più vivo tra gli uomini di Tortelli. Al quarto d’ora è lui l’ultimo tassello di un interessante mosaico di passaggi, liberando dal limite dell’area un sinistro rasoterra che scuote il palo. Quando dieci minuti più tardi spreca di testa uno splendido assist di Di Lorenzo la Reggina è già sotto. Intanto, infatti, a spezzare l’equilibrio ha provveduto la solita sintesi tra guizzo dell’avversario e inspiegabile disattenzione amaranto. E’ il turno di Checcucci assurgere agli onori della cronaca punendo la Reggina sugli sviluppi di un corner dove la respinta di Kovacsik avrebbe potuto esser indubbiamente più efficace ma è la pigra, impresentabile, statuaria linea difensiva amaranto a lasciare attoniti e regalare così il vantaggio al Savoia.
SOLITI RIMPIANTI – Che l’occasione del gol sia l’unica guadagnata dai padroni di casa nei primi 45’ e che la Reggina vada ancora vicina alla rete con un diagonale di Armellino (oggi capitano) non fa notizia, tantomeno sposta i giudizi: rientrare negli spogliatoi in svantaggio contro un Savoia imbarazzante non può che aumentare rammarico e disappunto dello sparuto (leggasi eroico) gruppo di sostenitori arrivati a Torre Annunziata e dei tanti in riva allo Stretto.
VANO OTTIMISMO – Chi si attende una reazione veemente al rientro in campo… evidentemente non ha visto un singolo minuto della Reggina dalla maledetta trasferta di Lamezia in poi. I pochi, encomiabili, inguaribili ottimisti restano delusi di fronte ad un avvio di ripresa che produce solo un diagonale di Viola sul fondo. Tortelli rileva Camilleri e lancia Masini passando al 4-2-3-1 con Rizzo accanto a Crescenzi in difesa ed il trio Louzada, Viola, Insigne alle spalle dell’ex centravanti del Catanzaro. Il Savoia si arrocca a protezione dell’area di rigore, la Reggina preme. O meglio, dà solo l’impressione di farlo, stazionando sulla trequarti biancoscudata con un possesso palla sterile ed improduttivo, reso insopportabile dalla testardaggine di Insigne che sembra aver dimenticato che questo sia uno sport di squadra perdendo palloni su palloni con ammirevole, dal punto di vista del Savoia, continuità .
AL PEGGIO NON C’E’ FINE – Recita così un vecchio adagio e la Reggina fa di tutto per confermare la bontà dei detti popolari. A cinque minuti dalla fine Rizzo e Kovacsik confezionano un pasticcio difensivo che ha le seguenti conseguenze: perdita del possesso della sfera, atterramento in area di Cipriani, calcio di rigore realizzato da Scarpa, gara in archivio. Ci sarebbe ancora spazio per la terza rete dei padroni di casa ma in questo caso il portiere ungherese è super sulla fucilata del centravanti campano. Non cambia il risultato, dunque, e nemmeno la sostanza: la Reggina, che dopo il derby con il Cosenza ha totalizzato 2 punti in 9 incontri, conosce la sua quinta sconfitta consecutiva, resta mestamente in fondo alla classifica ed infrange l’ennesimo tabu. Il Savoia, contro gli amaranto, esattamente come avevano in precedenza fatto Melfi ed Ischia, trova la sua prima vittoria interna stagionale.
Gianpiero Versace
Commenti